NON BASTANO PIU’ LE PAROLE, OCCORRONO FATTI, FATTI , FATTI

di Antonio Zulian

Non so nemmeno io da dove incominciare. Beh, parto da qui: ogni volta che viene nominato un responsabile per l’estero, confesso, mi viene male ancor prima di conoscere, in via diretta o indiretta, il povero disgraziato. Donne comprese.

Ma non perché siano pessime persone, anzi, a parte un solo farabutto, erano tutti delle brave persone, quelle che FI incaricava, incapacità poltica a parte. E ora che si è formato il nuovo partito, ed è stato incaricato l’On. Di Biagio ex An, a dispetto di tanti che se ne mostrano soddisfatti, io mi sento male nuovamente, come mi succede da ormai ventanni. Anche lui, vedrete, non potrà fare nulla. Ma neanche volendolo. E perché mai, dirà il gongolane di turno. Semplice, dico io. Basta leggere qua e là le dichiarazione di tutti gli eletti all’estero e perfino di qualche responsabile di Movimento aggregato al carro Pdl, per rendersi conto che, al di là delle promesse, degli incontri con i giovani, dei progetti naturalmente in “cantiere”, degli intenti pacificatori e unionisti, sotto non c’è un bel cavolo di concreto. Tutta ventennale apparenza, aria fritta, centenari ectoplasmi e balle in umido. Troppi, anche all’estero, i tiracorde e i lacchè. E troppo pochi coloro che combattono gli avversari politici sul campo delle cose concrete, denunciandone le malefatte e gli abusi. E quei pochi che lo fanno, ahi, sono dei rompiballe. Eh sì, perché magari hanno la faccia tosta di andare a chiedere a qualche nostro parlamentare di occuparsi dei vari casi che in giro possono capitare, e a discapito della propria parte politica. Se non di tutti i liberi cittadini. Ma sempre, sempre succede che l’interpellato più di qualche interrogazioncella parlamentare non possa fare. Se la fa. Intanto i medesimi avversari creano fondazioni e circoli per appropriarsi dei beni immobili dello stato italiano all’estero. Fanno e disfanno a piacimento nelle varie organizzazioni ed enti, scuole e via dicendo. Nominano a loro piglio coloro che gestiscono i fondi pubblici, mentre nessuno o ben pochi del neo Pdl se ne occupa. Insomma, ho l’impressione che i pidiellini in patria e fuori si divertano ad aspettare il Tex Willer della situazione che andrà a risolvere loro tutti i problemi. Purchè, naturalmente, li si lasci in ciabatte e vestaglia da camera. Povero Di Biagio…Ma avrà almeno dei fondi da poter gestire una eventuale, eventuale sia chiaro, strutturazione delle sezioni Pdl all’estero? Insomma, potrà gestire qualche soldo per mettere in piedi una rete di collaboratori che abbiano come primo compito quello di far politica sul territorio, politica vera, sia nel versante italico che in quello, non meno importante, locale, data l’integrazione della nostra gente e il suo buon livello professionale? Speriamo di sì, atteso che, se non si parte da questa struttura, e con queste intenzioni, si continuerà a fabbricare parole e a promettere incontrini con i giovani, possibilmente, nel mentre si fabbricheranno progetti e progettoni per l’eternità. Ma dai, di che cosa stiamo parlando. L’unità fra noi del centrodestra c’è sempre stata. L’orgoglio di appartenenza, pure. Non raccontiamoci fesserie. Solo che di tanto in tanto noi qui ci domandiamo se davvero i responsabili dell’emigrazione ne capiscono qualcosa di essa. Di quella vera, operaia, semplice e laboriosa. Quella che crea la massa, il numero dei votanti, intendo. Ci domandiamo inoltre se davvero “quelli” che ci vogliono mettere cappello in testa, dall’Italica penisola (ma anche no) ne sappiano qualcosa delle nostre strutture e del modo in cui funzionano. Beh, se non lo sanno almeno facciano meno proclami. Basterebbe si rendessero conto che al governo, oggi, ci sono loro, non quelli che continuano a fotterci. E già, se i nostri seguiteranno a pensare che con l’arma della diplomazia finocchiona e della chiacchiera tante cose si potranno risolvere, prendono un granchio. Enorme. Dunque viva il Cgie (pensate un po’) e abbasso l’elezione diretta dei nostri parlamentari. Fermo restando che mi batterò fino all’ultimo per salvaguardare il diritto di votare i Narducci e compagnia bella in qualche altra occasione. Almeno ci sanno fare, non lasciano tracce elefantiache all’interno del classico negozio di porcellana.

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