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Le mie impressioni sulla Festa di Zurigo

Il 18 aprile si è tenuta a Zurigo la presentazione del nuovo Statuto della
Regione Lombardia. Detto così, e vista la lunga lista degli interventi
ufficiali, sembrerebbe che l'evento non sia stato altro che la solita noiosa
e interminabile sequela di interventi pubblici ai quali uno è talvolta
costretto ad assistere facendo buon viso a cattivo gioco. Ma non è,
fortunatamente, stato così. L'evento, saggiamente organizzato dal Circolo di
Gente Camuna di Zurigo, dai Circoli Valtellinesi e Valchiavennaschi di
Zurigo – in collaborazione con l'Associazione dei Mantovani nel Mondo e
Gente Camuna di Breno – è stata invece una festa; una festa che ha
testimoniato la vitalità dei circoli dei lombardi in Svizzera.
Da subito aleggiava nell'aria un senso di partecipazione, di comunanza, di
legame fra connazionali all'estero, che difficilmente si riesce a evocare
con le parole. Personalmente ho percepito l'importanza del ruolo svolto
dalla comunità italiana nel creare e mantenere una rete dei legami sociali
che si rivelano molto importanti, e a volte determinanti, nelle vicende
migratorie. In particolare, soprattutto il valore e il ruolo che riveste la
società civile che va dall'associazionismo alle Acli, prima ancora delle
istituzioni ufficiali, nel sostenere gli emigrati italiani all'estero,
cercando di creare degli spazi condivisi, sostenendo e incoraggiando il
mantenimento dei legami con il proprio paese di origine. E proprio questo
legame con il paese di origine è stato testimoniato dalla partecipazione
alla festa di alcuni sindaci lombardi. Un ruolo fondamentale quindi quello
della comunità che si crea nel luogo di arrivo, ruolo che purtroppo molto
spesso le indagini statistiche sulla presenza degli italiani all'estero non
riescono a restituire, e che invece emerge chiaramente in occasioni come
quella di Zurigo. Naturalmente tale forte senso di appartenenza alla
comunità lombarda e italiana, tale coesione è anche frutto di un paziente,
quanto lungo, lavorio da parte del mondo del volontarismo che cerca di
tenere legami, contatti e organizzare eventi. E in questo senso l'opera di
Emilia Sina è esemplare e molto apprezzata, come testimoniato dai numerosi
riconoscimenti ricevuti.

Dario Carta

www.lombardinelmondo.org
www.mantovaninelmondo.eu

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