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GLI ITALIANI ALL’ESTERO (NON SONO) SONO MATURI PER L’INNOVAMENTO O SONO ANCHE LORO DEI PAPPISTI?

Il pappista e' colui che ha paura di farsi rubare la ciotola contenente la pappa. Non preoccupatevi cari amici nel dare del pappista ad un qualsiasi parlamentare fannullone e assenteista o eletto all’’estero poco attivo troppo attaccati alla poltrona, poi ci pensera' la Cassazione, come ha fatto per il buffone, ricordate:” non e’ reato dare del buffone ad un politico che non mantiene le promesse fatte in campagna elettorale”; senza riferimento ad alcun senatore attivo o parlamentare in sordina che riposa tranquillamente sul suo divano. Ironia a parte, credo che gli italiani all’estero non abbiano capito e carpito l’importanza del voto paritario ed un Partito degli Italiani dall’Estero. IL voto paritario cioe’ votare a tutte le tornate elettorali, principio fondamentale e fondante del progetto PIE, garantirebbe piu’ voce in capitolo e rispetto per tutti gli italiani all’estero. Ne abbiamo parlato e scritto infinitamente che il solo a pensarci mi viene la nausea. Non sono mai stato un amante fedele delle istituzioni, comitati permanenti per gli italiani all’estero, bicamerale, ripartizioni all’estero e uno quanti piu’ ne ha ne metta, tutti servono a portare piu’ pappa nella ciotola. Se si vuole realmente cambiare lo status quo di italiano all’estero, bisogna incominciare a pensare a dare un taglio netto con il passato e passato remoto. Basta piangerci adosso, con la chitarra pizza e mandolino, spediteli al mittente. L’italiano all’estero e’ maturo di pensare con la propria testa e non pendere piu’ dalle labbra di falsi profeti che per un pugno di voti e un mestolo di pappa in piu’ , sposerebbero il diavolo o i Liberal. Dopo un ministero, vice ministero e l’attuale initile sottosegretariato, gli italiani all’estero sono al punto di partenza. Svegliatevi!

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