Una bufala al contrario

di Sonia Alfano

Riporto un'intervista telefonica rilasciata oggi in merito alle dimissioni del Procuratore capo di Reggio Emilia, Italo Materia.

Inviato Idv: “Sonia Alfano, si è dimesso il Procuratore capo di Reggio Emilia, Italo Materia, attribuendo la responsabilità ai tuoi attacchi in un recente convegno a Reggio Emilia. Qual'è la tua posizione al riguardo?”

Sonia Alfano: “Io credo che questo sia soltanto un pretesto, probabilmente o per sottrarsi all'azione del CSM, o per uscire un po' da vittima in questa vicenda. Ritengo assolutamente infondati i suoi pretesti. Il dott. Materia non ha reputato opportuno chiarire la sua posizione rispetto alla vicenda della quale portai a conoscenza la cittadinanza reggiana. Non ho fatto attacchi, non ho fatto allusioni, nulla di tutto questo. Io mi sono limitata a fare informazione, e nella fattispecie a leggere un verbale di deposizione dello stesso Italo Materia nell'ambito del processo Lembo. In quella deposizione, Materia dichiara tranquillamente e serenamente che era stato a pranzo con un falso pentito, Luigi Sparacio, in favore del quale aveva rilasciato una relazione che è servita per far continuare ad avere a questa persona dei benefici di legge che non gli spettavano perchè è stato poi ritenuto appunto un falso pentito. Poichè dal punto di vista morale ed etico non reputo corretto che un magistrato abbia questa condotta, in virtù anche del fatto che magistrati di tutt'altra pasta, come Clementina Forleo, sono stati invece messi al bando per aver cercato di attaccare i poteri forti, allora ho semplicemente portato a conoscenza della cittadinanza e anche degli organi di stampa questa vicenda. Lui si è urtato, mi ha insultato su tutte le pagine dei giornali, dicendo che io ero un corvo, che ero arrivata là su commissione.
Io ho riletto i verbali, ho chiesto a Italo Materia un confronto, gli ho chiesto di motivare se per lui fosse normale essere andato a pranzo con un falso pentito. C'è stato solo il silenzio, silenzio che si è invece infranto qualche ora fa, quando ha inviato alla stampa una lettera di dimissioni, dicendo che era colpa mia. Se bastasse questo per far dimettere un magistrato, allora da domani ci metteremmo al lavoro per far dimettere magistrati dal passato molto nebuloso e poco trasparente. Ritengo invece che forse abbia pensato che la sua promozione a Procuratore capo della Repubblica di Bologna potesse essere messa in discussione, e allora per non assumersi le proprie responsabilità, correndo forse anche il rischio di essere oggetto di indagine, abbia cercato di trovare una via d'uscita alternativa.”

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