“Da quanto si legge nella bozza del decreto pubblicata dal Sole 24 ore e secondo quanto annunciato dal Presidente Berlusconi, le famiglie che vorranno ricostruirsi la casa distrutta per il terremoto in Abruzzo riceveranno un contributo pubblico a fondo perduto fino a 150mila euro, mentre se la casa è stata solo danneggiata il contributo dello Stato sarà fino a 80mila euro. Ma leggendo il testo del decreto sorgono molti dubbi in proposito”. Lo sostiene il senatore del Pd Giovanni Legnini che si sta occupando del percorso normativo per la ricostruzione post-terremoto.
“In realtà – spiega – nella bozza del provvedimento si prevede all'articolo 3, comma 1 lettera a), che i soggetti che hanno vista distrutta la propria abitazione riceveranno contributi (ma non si specifica a fondo perduto), anche con la modalità del credito d'imposta e di finanziamenti agevolati, garantiti dallo Stato. Il contenuto della norma non contiene quindi l'indicazione che chi ha visto distrutta l'abitazione riceverà il 100 per cento delle risorse necessarie per la ricostruzione come avvenuto invece nel caso del sisma in Friuli Venezia Giulia, in Irpinia, in Umbria-Marche e in Molise”.
“Giusto per fare un breve confronto con situazioni analoghe al sisma in Abruzzo – prosegue – si segnala che solo per la prima abitazione: in Friuli lo Stato ha garantito il contributo per la ricostruzione di importo pari alla spesa occorrente per le opere necessarie secondo le norme di edilizia economica e popolare; in Irpinia ha garantito un contributo in conto capitale pari alla intera spesa necessaria per la ricostruzione, mentre in Umbria e Marche per gli immobili distrutti, un contributo pari al costo delle strutture, degli elementi architettonici esterni, comprese le rifiniture esterne, e delle parti comuni dell'intero edificio relativi alla ricostruzione; per quelli danneggiati un contributo pari al costo delle strutture, degli elementi architettonici esterni, comprese le rifiniture esterne, e delle parti comuni dell'intero edificio relativi alla ricostruzione”.
“A questo punto – conclude Legnini – si rende indispensabile un chiarimento da parte del governo, che mi auguro arrivi con il testo definitivo ed ufficiale del decreto perché se ai cittadini abruzzesi non sarà garantita l'erogazione di un contributo a fondo perduto integrale per ricostruire o recuperare la prima casa saremmo in presenza di una grave ingiustizia”