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FESTA DEI BERGAMASCHI NEL MONDO

“Storie in valigia”
24 percorsi di emigrazione bergamasca nel mondo

Siamo ormai alla vigilia della settimana che accompagnerà Bergamo e i bergamaschi verso una serie di manifestazioni e incontri di avvicinamento della gente alle istituzioni. Tra i vari momenti che scandiranno l’avvicinamento alle due giornate principali del quarto Incontro internazionale dei Bergamaschi nel mondo e della nona volta delle porte aperte della Provincia – il 2 e 3 maggio prossimi – c’è un libro che parte da Bergamo e abbraccia il mondo.
Si tratta di un originale viaggio, scandito da 24 tappe significative per ricomporre alcuni tasselli dell’emigrazione bergamasca nei cinque continenti. Le 24 testimonianze sono state raccolte nel libro “Storie in valigia. Da Bergamo ai cinque continenti”, un percorso di 216 pagine scritte da Laura Di Teodoro e Giuseppe Zois. La presentazione di questa iniziativa sarà fatta

mercoledì 29 aprile
alle ore 17, nello Spazio Viterbi, in via Tasso, 8

La pubblicazione raccoglie le interviste, le testimonianze e le immagini di bergamaschi eccellenti, del passato e del presente, storie appartenenti all’emigrazione del Novecento e della modernità: Francesco Battistini,
P. Mario Biffi, Renzo Bordogna, Luisa e Matteo Chiesa, Antonio Colombo, Bruno Damiani, Angela Filippi, Giuseppe Marinoni, Giovanni Morlini, Giulio Maria Pasinetti, Carmen Pellegrini, Antonio Perugini, Paolo Pesenti, Patrizia Pesenti, P. Pierbattista Pizzaballa, Domitilla Rota, Giulio Terzi di Sant’Agata, Jean-Marc Todeschini, Tommy Tomasi, Piera Zehnder Lordelli.

Il lungo percorso si chiude su tre personaggi e emigranti illustri, uniti dalla radice comune della Bergamaschità: Marisa Leticia Casa, moglie del presidente del Brasile Lula da Silva, originaria, da parte del bisnonno paterno, di Palazzago; il regista Ermanno Olmi che ha toccato e raggiunto tutto il mondo grazie alla sua arte e alla sua opera (Olmi ha avuto dalla Provincia il riconoscimento del Premio Ulisse); Andrea Viterbi, inventore dell’algoritmo che permette il funzionamento dei cellulari, costretto a lasciare Bergamo nel 1939 a causa delle leggi razziali.
Il libro abbraccia simbolicamente tutti i continenti, dall’America, all’Australia e India, passando per l’Europa e l’Africa e tocca storie e stili di vita differenti: dal minatore al ricercatore, dal giornalismo alla moda, dalla politica allo sport, dalla religione all’imprenditoria.

L’emigrazione bergamasca è ricca di storie e viaggi, di partenze e ritorni che la Provincia di Bergamo, da sempre, vuole ricordare e far conoscere soprattutto alle nuove generazioni. Solo un anno fa è stato pubblicato il volume “Dalla Val Cavallina alle miniere indiane. Tremila metri sotto terra tra l’oro di Kolar”, un libro sull’emigrazione bergamasca in India nel Novecento, pure scritto da Laura Di Teodoro e Giuseppe Zois. Questo documento è stato distribuito a tutti i Comuni, Parrocchie e Scuole con l’obiettivo di far conoscere un capitolo della storia locale che rischiava altrimenti di rimanere nascosto nella memoria di pochi. La finalità era quella di un avvicinamento bifocale alle due facce dell’emigrazione, ieri eravamo noi bergamaschi a far le valigie e a girare il mondo in cerca di lavoro, ora Bergamo è diventata terra di immigrazione con tutti gli aspetti che tale realtà pone. Significativo quanto scrisse al riguardo sul “Corriere della Sera” il giornalista Gian Antonio Stella che così concludeva il suo commento: “E’ un peccato che la loro storia non venga studiata nelle scuole italiane. Forse se la scuola ricordasse che l’Italia era così povera da esportare minatori in India, ci sarebbe in giro meno tanfo di razzismo”.

Potete accedere alle foto, cliccando sull’indirizzo: ftp://ftp.provincia.bergamo.it/ufficio_stampa/

Protagonisti con la valigia

Schede biografiche delle “Storie in valigia”, il libro della Provincia che viene presentato il 29 aprile nello Spazio Viterbi alle ore 17.

Francesco Battistini
Inviato speciale del “Corriere della Sera”, è nato ed è cresciuto giornalisticamente a Bergamo. Fa parte della generazione di Daniele Vimercati, con cui è approdato a Milano. Francesco Battistini, uno dei migliori giornalisti italiani, ammirato per i suoi reportages da tutto il mondo, ha lavorato con Indro Montanelli, poi è stato assunto al Corriere, che ora l’ha inviato a Gerusalemme.

Padre Mario Biffi
Religioso degli Oblati di Maria Immacolata, missionario in Laos dove fu espulso con tutti i missionari dal regime comunista; missionario nell’America Latina (in Uruguay e Paraguay) e da anni cappellano per i pellegrini italiani che arrivano a Lourdes. È originario di Calusco d’Adda dove torna almeno una volta all’anno.

Renzo Bordogna
È originario di Adrara San Rocco. La sua famiglia emigrò in Svizzera, nel Mendrisiotto. Si è costruito una carriera in banca e nel mondo della finanza. Giocava al calcio poi si è convertito al ciclismo, è stato presidente per trent’anni del Velo Club Mendrisio ed è durante queste stagioni, che ha dovuto gestire come presidente la macchina organizzatrice dei campionati mondiali di ciclismo nel 1971, vinti da Merckx su Gimondi. E quest’anno si ritrova di nuovo nella stanza dei bottoni per i mondiali di ciclismo che tornano a Mendrisio.

Luisa e Matteo Chiesa con il nonno Antonio Colombo.
Luisa e Matteo Chiesa sono due fratelli di Albano S. Alessandro che hanno preso un aereo per gli Stati Uniti, dove si sono tuffati nel vasto e affascinante mondo della ricerca. Matteo Chiesa è professore al Masdar Institute of Science and Technology (MIST), Istituto prettamente dedicato alla ricerca e sviluppo di tecnologie per l’utilizzo di sorgenti di energie alternative; qui ha scandagliato le proprietà di materiali isolanti nanostrutturati. Ora è ad Abu Dabi. La sorella Luisa, dottorato di ricerca in Ingegneria Nucleare al Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha focalizzato la sua ricerca sullo sviluppo e applicazione di materiali superconduttori per tecnologie inerenti al trasporto di energia elettrica all’interno di superconduttori, tipo il CERN di Ginevra. Il nonno materno, Antonio Colombo, di 91 anni, originario di Onore dove vive, ha fatto l’emigrante per una quindicina d’anni a Pontresina, nei Grigioni.

Bruno Damiani
È una bella figura di intellettuale che onora la Bergamasca per i traguardi che Damiani ha saputo raggiungere, grazie alla sua caparbietà oltre che per l’intelligenza e la sensibilità di cui è dotato. Ma Damiani onora la Bergamasca anche per l’accoglienza che la nostra gente accordò a lui e alla sua famiglia, quando – sfollato dall’Istria – arrivò a Endine Gaiano. Emigrato negli Stati Uniti nel 1955 con la famiglia, è docente da oltre 40 anni alla Catholic University di Washington, dove ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti di valore internazionale.

Giuseppe Marinoni
Ha costruito la sua vita partendo da un sogno. Ha seguito l’istinto, il richiamo del cuore per poi dare forma alla sua grande passione. Nato a Rovetta nel 1937, emigrò in Canada nel 1965 e qui, nel Quebec, ha dato vita e forma ad un’azienda dove costruire le biciclette che portano il suo nome. Così pezzo per pezzo, è diventato a tutti gli effetti uno dei maggiori costruttori di biciclette del Canada e dell’America in generale. Marinoni ha tirato la propria volata verso il successo grazie alla determinazione che ha guidato tutta la sua vita.

Jack Morlini
Emigrante della Valle Cavallina, è uno degli ultimi testimoni dell’odissea di una valle nel subcontinente India. Furono seicento coloro che tra fine Ottocento e metà Novecento presero la via delle miniere di Kolar, dove si estraeva l’oro, a tremila metri di profondità. Una vita da forzati fra le viscere della terra. Ha lavorato per circa dieci anni nelle miniere indiane e altrettanti in Africa.

Giulio Maria Pasinetti
Un’avventura cominciata da una semplice curiosità: capire perché e come si invecchia e studiare con l’obiettivo di dare una speranza a chi soffre. Giulio Maria Pasinetti, nato a Bergamo nel 1957, è tra i più affermati ricercatori italiani in America, ha iniziato la sua carriera oltreoceano a 25 anni.
Spinto dalla volontà di continuare la tradizione medica di famiglia e seguendo il desiderio di sperimentare e mettere in pratica i propri studi, ha intrapreso il viaggio della vita verso un mondo che sarebbe diventato presto il suo futuro. Oggi il prof. Giulio Maria Pasinetti è Direttore del Centro di Ricerca di Neuroinfiammazione del Dipartimento di Psichiatria “The Mount Sinai School of Medicine” di New York e Professore di Psichiatria e Neurobiologia.

Carmen Pellegrini con la mamma Angela Filippi
Carmen Pellegrini è nata nel 1948 a Gavazzone, frazione di Brembilla dove ancor oggi bisogna salire e scendere a piedi, dall’antica mulattiera. Proviene da una famiglia dove l’emigrazione è ereditaria. La mamma Angela Filippi con il marito Battista Pellegrini presero la strada della Francia nel 1954. Carmen si è realizzata come imprenditrice nella moda e il suo mondo è fatto di creatività, di eleganza, di lavoro costante, di sfilate. Ha fondato una casa che è diventata una griffe, ha un marchio “Angèle Baptiste” che ricorda i nomi dei genitori, è una firma in Francia. La mamma Angela, tirata grande la famiglia, ha fatto le valigie dapprima per la Svizzera e poi per l’America.

Antonio Perugini
Magistrato conosciuto in tutta la Svizzera per le sue inchieste, che spaziano dal disastro nel tunnel del San Gottardo alla lotta ai venditori di spinelli lungo la fascia di confine, Antonio Perugini ha origini in Val Seriana. È nato infatti ad Albino, da mamma Clementina Zanga, di Vall’Alta; il papà Pietro era invece originario di Spoleto ed era arrivato a Bergamo in servizio militare. Dopo le elementari, la famiglia prese la strada dell’estero e si stabilì nel Ticino. Con Antonio anche le due sorelle Maria Teresa ed Ernestina. Toccò a lui indagare sulla tragedia del 24 ottobre 2001, quando per uno scontro nel tunnel autostradale del S. Gottardo ci fu in incendio con 11 morti e danni ingenti.

Paolo Pesenti
Dopo la laurea in Bocconi, Paolo Pesenti fece domanda per studiare all’estero e fu ammesso alla Yale University nel programma di dottorato in economia. Riuscendo brillantemente negli studi e nella vita, vinse la borsa di studio Stringher della Banca d’Italia e con questa finanziò il suo soggiorno americano, almeno inizialmente. Partì nel 1987: fine del dottorato nel 1991 e assunzione alla Princeton University come docente di economia internazionale. Nel 1998 ha accettato un’offerta del dipartimento di ricerca internazionale alla Federal Reserve Bank d New York, dove lavora attualmente. Sposato con Mette Pedersen e padre di Teresa, 16 anni, Paolo coltiva ricordi e conserva un forte legame di cuore con la sua terra.

Patrizia Pesenti
Figlia di Rina Nembrini, nata ad Albino, e di Battista, nato a Cenate Sopra, Patrizia si è laureata in giurisprudenza, ha fatto il magistrato dei minorenni per tredici anni e poi ha scelto la politica attiva, diventando Consigliera di Stato nel Cantone Ticino, dove la sua famiglia si è stabilita. Con Patrizia ci sono due sorelle, Maria e Yvonne. Eletta in rappresentanza del Partito Socialista, socialdemocratica fin da giovane, è responsabile del settore della socialità. È tra le figure politiche più attive e conosciute in Svizzera, dove è stata anche candidata al Consiglio Federale, il governo centrale svizzero.

P. Pierbattista Pizzaballa
Vive sui sentieri di Gesù, anzi, è l’emigrante di Dio sui passi di Gesù. Padre Pierbattista Pizzaballa è Custode dei Luoghi Santi a Gerusalemme. È nato a Castel Liteggio, dove i genitori ancora vivono, a quel tempo una piccola frazione rurale di Cologno al Serio, ultimo di tre fratelli. Viene da una famiglia semplice. Papà e mamma sono di origine contadina. Il padre ha fatto per anni l’operaio pendolare a Milano, poiché la campagna non poteva più sostenere economicamente i bisogni della famiglia. Pierbattista ha fatto in tempo, durante l’infanzia, ad assistere agli ultimi momenti di quel mondo che ruotava attorno alla vita di campagna, alle cascine allora ancora abitate, alle piccole tradizioni locali. Quel tempo ha segnato fortemente i suoi primi anni di vita. Ricorda ancora bene i sacerdoti della parrocchia. Quella loro testimonianza ha influito tantissimo sulla sua vocazione. Fin da bambino diceva che avrebbe voluto essere come loro.

Domitilla Rota
Una storia di fede, passione e amore per la vita costruita partendo dagli affetti familiari per poi allargarsi ai volti e cuori di centinaia di bambini in difficoltà. Una storia iniziata ad Almenno San Bartolomeo nel 1918 e approdata trent’anni dopo in Sud Africa, a Johannesburg, nella terra in cui numerosi bergamaschi sono emigrati in cerca di un lavoro. Domitilla Hyams Rota ha aperto una grande casa che ha chiamato Little Eden, un istituto per bambini handicappati gravi, nato per offrire un po’ di sollievo alle mamme dei ragazzi, un grande tetto di solidarietà e umanità che ha dato riparo a bambini, di tutte le razze, religioni ed età. La prima casa è stata aperta nel 1967 e a distanza di oltre 40 anni la struttura è cresciuta e conta oggi: 104 assistenti, servizi specialistici d’infermeria per 24 ore al giorno, fisioterapisti, un terapista occupazionale e visite mediche e pediatriche settimanali.

Giulio Terzi di Sant’Agata
Un ambasciatore italiano all’ONU, giunto da Bergamo. È Giulio Terzi di Sant’Agata, nato a Tresolzio di Brembate Sopra. Il nonno materno di Giulio, Francesco Ballero era prefetto a Bergamo. Giulio, classe 1946, ha frequentato il Ginnasio a Lodi dai Padri Barnabiti, poi il liceo classico al Sant’Alessandro, per poi laurearsi in Giurisprudenza alla Statale di Milano. Successivamente ha proseguito una serie di studi internazionali che lo hanno introdotto alla carriera diplomatica, che l’ha portato al Palazzo di Vetro, un Palazzo con vista sui problemi e le attese del mondo. In diplomazia dal 1973 e direttore politico alla Farnesina fino al luglio scorso, Terzi è stato tra l'altro ambasciatore d'Italia in Israele tra il 2002 e il 2004.

Jean-Marc Todeschini
La sua famiglia è partita da Valsecca, ai piedi del Resegone. Per primo, già a 10 ann, si mosse papà Antonio, che andò a lavorare in una fattoria in Svizzera. Poi si spostò in Francia, sempre a fare il contadino. Qui si sposò con Domenica Vanoli, la cui famiglia era pure emigrata da Valsecca. Dal matrimonio sono nati due figli, Mario e Jean-Marc. Quest’ultimo studia, poi si mette in politica, tra i socialisti. È diventato senatore della Repubblica francese, dove è uno degli specialisti per i settori dell’Educazione, della Ricerca e dell’Università, dello Sport. Lavora molto sul fronte dell’integrazione e nella difesa degli svantaggiati.

Tommy Tomasi
Ferruccio Giuseppe Tomasi, nato ad Albino nel 1926, dopo essere stato per tre anni minatore nel Western australiano, ha lavorato dieci anni come idrografo per l’autorità idroelettrica di Snowy Mountains. Tomasi è stato un campione di sci in Australia ed è a lui che si deve la nascita del Soccorso sulle piste da sci nella località di Thredbo. Per oltre 50 anni ha lavorato nel mondo dello sci, passando dalla produzione del materiale tecnico fino a diventare guida turistica. Aveva lasciato la sua valle nel 1949 per inseguire il sogno di un lavoro che nel suo paese non c’era. Un sogno toccato con mano, raggiunto, vissuto e diventato ancora più incredibile quando dal grigiore delle miniere australiane Tommy è riuscito a coniugare il proprio lavoro con lo sport che più ama, lo sci.

Piera Zehnder Lordelli
Suo padre faceva il falciatore e il boscaiolo. Era partito da Adrara San Rocco per dare un futuro alla famiglia che aveva appena formato. Lei, Piera Lordelli, Piera, che è nata il 4 giugno del 1927, era ancora in fasce quando i suoi genitori – Barbara e Matteo – partirono e raggiunsero Riva San Vitale, in Svizzera. Lei andò a Lucerna, con gli zoccoli, in un inverno di grandi nevicate e gelo. Una sera, a un ballo di carnevale, incontrò il suo principe azzurro. Era il figlio di una dinastia che aveva fatto fortuna nella lavorazione di mobili e nell’arredamento. Si innamorarono, si sposarono e cambiò la sua vita. Si è stabilita a Lucerna, dove è nonna e bisnonna felice, dopo aver contribuito in maniera vigorosa al consolidamento di un ruolo di primo piano a livello svizzero nel campo dell’arredamento.

Nel libro di Laura Di Teodoro e Giuseppe Zois ci sono anche tre storie fuori valigia: tre storie speciali, quelle di Marisa Letícia Lula da Silva, di Andrea Viterbi e di Ermanno Olmi.

Marisa Leticia Lula da Silva èmoglie del presidente della Repubblica, Inácio Lula da Silva . La famiglia della Primeira Dama do Brazil è originaria di Palazzago. Il bisnonno, Giovanni Casa infatti era di Palazzago. Il bisnonno risulta essere nato a Pontida il 13 giugno 1884 e residente a Palazzago in via Valle. Si era sposato con Albina Mazzoleni nel 1908. Successivamente Giovanni Casa partì per il Brasile e continuò lì la sua vita. Marisa Leticia Lula risulta iscritta all'anagrafe di Palazzago con i due figli Sandro Luis Lula, 29 anni e Luis Claudio Lula, 22.

Lo scienziato Andrea Viterbi è figlio di Maria e Achille. Il papà era un affermato oculista, primario della Divisione Oftalmica dell’allora Ospedale Maggiore di Bergamo. Il padre riuscì quasi a sradicare la piaga del tracoma, che a inizio Novecento affliggeva buona parte della popolazione bergamasca, portando sul territorio apparecchi oftalmici d'avanguardia, sicuramente fra i più avanzati per quell'epoca. Non solo, per i tre anni della prima guerra mondiale, Achille Viterbi servì la patria con la divisa di capitano medico, curando i numerosi feriti di quel sanguinoso. Le leggi razziali costrinsero la famiglia a varcare l’oceano. Era il 1939 e Andrea aveva solo 4 anni. In America ha costruito la sua fortuna. È l’inventore dell’algoritmo usato per codificare trasmissioni digitali, alla base della trasmissione dati del GSM, dei sistemi telemetrici che hanno permesso il lancio dei primi satelliti Explorer e il CDMA, lo standard di trasmissione dell'UMTS. È il padre della nuova comunicazione istantanea, globale.

Infine, il regista cinematografico Ermanno Olmi, un nome conosciuto nel mondo: con la sua opera ha fatto conoscere Bergamo al mondo. Dalla sua genialità sono nate pellicole che sono pietre miliari della cinematografia: il capolavoro in assoluto che celebra la civiltà contadina bergamasca è “L’albero degli zoccoli”. La Provincia ha voluto riconoscere l’arte di Ermanno Olmi consegnandogli il Premio Ulisse, insieme con un altro bergamasco famoso, Walter Bonatti, alpinista, esploratore moderno. Ermanno Olmi si racconta a tutto tondo, in un colloquio che spazia dal cinema alla vita, lasciando sempre albeggiare la speranza, che è il messaggio finale dell’“albero degli zoccoli”.

Potete accedere alle foto, cliccando sull’indirizzo: ftp://ftp.provincia.bergamo.it/ufficio_stampa/

Storie di emigranti: lunedì 27 aprile
scuole sul podio nello Spazio Viterbi

Ci saranno rappresentanze scolastiche di varie regioni italiane, lunedì prossimo, 27 aprile, alla cerimonia di premiazione di “Scarpe, valigie e sogni”, la ricerca-concorso che la Provincia di Bergamo, in collaborazione con il periodico “Okay!”, ha proposto alle scuole dell’obbligo sul tema dell’emigrazione italiana nel mondo. Sarà il Presidente Valerio Bettoni ad accogliere studenti e docenti, aprendo ufficialmente la settimana di eventi del IV Incontro internazionale dei Bergamaschi nel mondo promosso dalla Provincia di Bergamo. Con inizio alle ore 10, presso lo Spazio Viterbi (Palazzo della Provincia) sarà svelata la graduatoria delle scuole meritevoli dei riconoscimenti, assegnati tra gli autori degli elaborati dedicati ai racconti ed alle testimonianze dei connazionali emigrati all’estero. Giungerà così al traguardo una iniziativa che, patrocinata dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo, ha sollecitato la scuola a confrontarsi su un tema che ha segnato la storia del nostro Paese.
Davvero elevata la qualità dei lavori candidati ai premi principali. Da segnalare le opere teatrali degli Istituti comprensivi bergamaschi di Albano Sant’Alessandro e Brembilla e quello di Borgo Val di Taro (Parma) che hanno messo in scena l’emigrazione dopo avere raccolto testimonianze e storie di concittadini emigrati. Commovente il lavoro di una ragazza della Scuola primaria di Nocera Umbra (Perugia), Elisa Biconne, che ha raccolto la storia del nonno Bastiano sul quaderno che egli stesso aveva acquisto 48 anni fa, con il desiderio di potere un giorno scrivere i ricordi di emigrato. Da Basiliano (Udine), la Scuola secondaria dell’ICS “Mistruzzi” ha realizzato un dossier con una documentazione sull’emigrazione friulana nel mondo. E da Mercatino Conca (Pesaro Urbino) la Scuola secondaria dell’ICS “Sanzio” ha riunito in un’opera multimediale una corposa serie di dati sul fenomeno emigratorio.
Struggente il lavoro giunto dalla Scuola primaria dell’ICS “Hammarskjold” di Nardò (Lecce) con il lavoro dedicato al “gelataio volante” ed alla storia di un emigrato pugliese a Londra. Per non parlare delle vicende di emigrati bergamaschi raccolte nei “quaderni” realizzati dalla Scuola secondaria “San Giuseppe” di Valbrembo e da due ragazze della Scuola primaria di Zogno, Valentina Amore e Martina Moro. Particolarissimo il lavoro dei bambini della Scuola materna di Capriolo (Brescia) che si sono fatti raccontare da alcuni nonni le vicende vissute all’estero durante l’emigrazione.
Le scuole premiate riceveranno strumenti elettronici, materiale didattico e pubblicazioni a cura della Provincia di Bergamo, tra cui i recenti volumi “Storie in valigia. Da Bergamo ai cinque continenti” e “Dalla Val Cavallina alle miniere indiane” firmati da Giuseppe Zois e Laura Di Teodoro. Studenti e docenti avranno infine la possibilità di visitare la mostra “L’Oro dell’Anima” che presenta una cinquantina di icone del Museo Tretyakov di Mosca.

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