Imbarazzante

di Giulietto Chiesa

Ieri sera, guardando Anno Zero, ho provato imbarazzo. Per Vauro, per Sabina Guzzanti, per Corrado Guzzanti (che non c'era ma che abbiamo rivisto nel più mirabile editoriale politico degli ultimi quindici anni). I veri eroi della serata, i veri combattenti: i comici, i pazzi. Il resto è stato, appunto, imbarazzante. Michele Santoro ha messo in scena il suo teatrino. Non dissimile, questa volta, da quello di Bruno Vespa. Perfino nello stile.

C'erano tre dei principali corresponsabili morali del degrado cui siamo giunti. Nell'ordine dell'improntitudine: Paolo Mieli, Enrico Mentana, Gad Lerner. Quest'ultimo, nel contesto generale della langue de bois ( lingua di legno, dicono i francesi per indicare chiacchere dove la verità sparisce) è apparso addirittura in preda a una furia iconoclasta, quando ha chiarito i suoi ,e degli altri, redditi – ma, s'intende, al ribasso. Riferendosi a se stesso, e agli altri presenti, ha parlato di “pappa e ciccia”.

La pappa sono loro, la ciccia è quella del Padrone.

Gli altri due hanno fatto, come si suoi dire a Genova, i pesci in barile. Come se non avessero contribuito, dai loro posti di comando, a inquinare i rapporti tra media e potere, tenendo bordone, giorno dopo giorno, e aumentando i loro conti in banca. Invece davano l'impressione di venire da Marte. L'uno, recentemente trombato al 100% per cento, più difensivo e mogio; l'altro, trombato al 70% (perchè cade sempre in piedi essendo il classico punto d'intersezione tra potere tout court e potere dei media), ha perfino accennato a qualche battutina polemica con il Padrone. Ma con la dovuta prudenza, s'intende.

E Santoro? Invece di fare loro la classica “seconda domanda”, non gli ha fatto nemmeno la prima. Così si è andati avanti in una atmosfera mielosa (mai aggettivo fu più appropriato), di connivenza sostanziale, facendo finta di criticare Berlusconi, come al solito, e erigendo, via Travaglio, un piccolo altare alla memoria di Montanelli.

Il colpevole? Ma sarebbe l'opposizione che si è arresa!.

Ora, lungi da me l'idea di difendere l'opposizione, ma – fossi stato presente – avrei chiesto loro (a Mieli, Mentana, Lerner): in questi anni non avete fatto comunella con quell'opposizione che si ritirava? Non l'avete invitata a ritirarsi? Non l'avete coperta mentre mentiva? Non avete taciuto sulle cose che bisognava dire? Non avete storpiato le cose che dicevate? Non avete benedetto tutti la guerra in Irak? Non avete taciuto (quasi tutti) sull'11 settembre?

E a Santoro avrei chiesto: ma perchè non glielo dici? Perchè li lasci recitare tutta la serata, accontentandoti di condire la melassa con il pepe dei disgraziati di Lampedusa?

L'unico che non ha recitato è stato il mastino del Padrone. Era l'unico a suo agio, e si capisce bene il perchè.

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