Cancelliamo i titoli “Onorevole e Candidato” dal dizionario italiano politichese

Al secondo anno d’istituto professionale (una volta c’erano e funzionavano), alla prova scritta d’italiano, arrivai con mezz’ora di ritardo e la prova era gia’ iniziata. Il “professore” mi affermò che la carta “bollata” era finita ed avevo perso la prova (all’epoca succedeva anche questo). Uno dei temi era, il pensiero libero. Allora indignato da tanta inefficenza, presi un foglio di carta normale e ci srissi“ Il pensiero per essere libero non deve essere ne subordinato ne subordinatore” lo lascai sul mio banco e andai via (bocciato).

Ho voluto fare questa premessa per dimostrare che il pensiero libero non e’ mai esistito, perche’ e’ stato e sempre sara’ subordinato a qualcosa o a qualcuno, questo vale anche per i politici.

Il ternime onorevole deriva da onore, onorare od onorarsi, un titolo che non s’addice ai parlamentari italiani, non nel merito.Ultimamente addirittura abbiamo assistito a dei propri usi e abusi indebiti di questo titolo, il caso di Massimo Romagnoli e non solo n’e’ un esempio. Ovviamente qui va detto che se l”onorevole” in questione si presentasse come Massimo Romagnoli, potrebbe essere un cognome qualsiasi. Quell On. davanti al suo nome fa la differenza. Bisognerebbe distingure tra onorevole e parlamentare, senatore o deputato che sia. Il primo e un termine che andrebbe insignito in base al merito e potrebbe essere disponibile per qualsiasi cittadino della Repubblica, il secondo e’ il ruolo cui l’eletto e’ portato ad onorare, un semplice rappresentante popolare. Gli anglosassoni pragmaticamente usano la semplice abbreviazione M.P, membro del parlamento, poi potrebbe essere irrelevante se in aula usassero ternini come onorevoli, candidi e casti. Faccio un appello al M.P. (PD) Franco Narducci “Onorevole, quando mi manda il prossimo comunicato (che pubblico sempre volentieri) si firmi come Membro del Parlamemto Italiano” Per essere polticamente corretto quell’On davanti al suo nome mi fa paura, mi sa troppo di sudditanza (niente di personale) Il termine “candidato”, poi deriva da candido, puro senza pecche. Chi e’ senza peccato scagli la prima pietra. Il ternime “candidato” si potrebbe sostituire facilmente con “ nominato, che sia nominato da un segretario di partito o da un’Assembea, dipende dalla legge elettorale in vigore. Nel caso specifico della Porcellum, cade proprio a pennello. Questo modo semplicistico di interloquire con il cittadino, potrebbe essere la ciliegina mancante nel rapporto diretto tra il legislatore e l’elettore. Il termine Onorevole e’ una scelta individuale e non un marchio di qualita’.( ri-bocciato?) Grazie.

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