Abruzzo: io non mi pento

Io comprendo le difficoltà che sta vivendo il Presidente della Regione, che sono poi le difficoltà che sto vivendo anch'io e che sta vivendo tutta la popolazione abruzzese, in particolare i nostri fratelli aquilani. Tuttavia non posso esimermi dall'esprimere la mia contrarietà rispetto ad una serie di dichiarazioni che si stanno accumulando giorno dopo giorno e che credo possano raggiungere un risultato inverso al risultato che tutti gli abruzzesi vogliono raggiungere.

Anzitutto la fiducia. C'è bisogno di restituire, recuperare, alimentare la fiducia dei cittadini aquilani, delle classi dirigenti, degli amministratori locali. Bisogna infondere la convinzione che l'Abruzzo portà farcela, e in un'occasione come questa per Gianni Chiodi dichiarare che se avesse saputo del terremoto non si sarebbe mai candidato alla Presidenza della Regione costituisce una specie di ammissione alla fuga, una sorta di disimpegno francamente inaccettabile. Dal mio punto di vista sono invece felicissimo di avere invece rinunciato alla carica di deputato, e di avere avuto l'opportunità straordinaria di essere nel Consiglio Regionale, qui in Abruzzo, al fianco degli abruzzesi. Non si può dire quindi “abbiate fiducia” e al tempo stesso annunciare che se avesse saputo di questa disgrazia avrebbe evitato di candidarsi a questo ruolo. E' un ruolo che gli abruzzesi gli hanno assegnato ed è un ruolo che deve continuare ad esercitare fino in fondo.

C'è poi un'altra dichiarazione imbarazzante, pericolosa, ed è la dichiarazione che tende a sottovalutare il rischio di infiltrazioni criminali, mafiose nella gestione degli aiuti. Non è un rischio paventato da cittadini comuni. E' un rischio al quale ha fatto riferimento il procuratore nazionale antimafia. E' un rischio al quale ha fatto riferimento il procuratore della Repubblica dell'Aquila. E' falso affermare che in Abruzzo non esiste questo pericolo. Ci sono quindici immobili sequestrati alla mafia soltanto nella provincia dell'Aquila negli ultimi mesi. E quindi se in condizioni normali la popolazione abruzzese ha vissuto il tentativo di infiltrazione della mafia, figuriamoci in un contesto che vedrà riversare sul nostro territorio una quantità elevatissima di investimenti. Ieri si parlava di 12 miliardi di euro. Io quindi sono invece preoccupatissimo dal rischio che la criminalità organizzata guardi all'Abruzzo come a una grande opportunità. Tutti dobbiamo essere preoccupati. Questa preoccupazione evidentemente deve servire a stimolare la voglia di controllare, la voglia di sapere, la voglia di seguire le procedure, e la voglia di fare in modo che questo pericolo resti un pericolo e non si consumi realmente nel nostro territorio.

C'è poi un altro aspetto che non ho condiviso, e devo necessariamente dirlo. Si parla dell'elevazione dell'aliquota IRPEF sui redditi molto alti, per costruire la cassa per trovare le risorse necessarie alla ricostruzione. Oggi il Presidente della Regione ha dichiarato di non essere d'accordo e di preferire lo scudo fiscale. Praticamente il rientro dei capitali di provenienza illecita, dall'estero, dovrebbe essere l'occasione per rilanciare la ricostruzione in Abruzzo. Io credo che questa proposta sia semplicemente folle. E' inaccettabile che il terremoto dell'Abruzzo e le difficoltà che gli abruzzesi stanno vivendo diventino un'occasione, uno spunto, la scusa per consentire a chi ha evaso il fisco accumulando capitali ingenti portandoli all'estero attraverso attività illecite di fare rientrare capitali sporchi. Molto più trasparente, molto più accettabile per noi abruzzesi una tassa sull'IRPEF riferita ai redditi medioalti.

In questi giorni dovrò continuare a sottolineare il mio dissenso fortissimo rispetto ad una serie di prese di posizione che vanno nella direzione esattamente contraria rispetto a quella che dobbiamo mettere in campo. C'è bisogno di fiducia, ma per dare fiducia agli abruzzesi dobbiamo essere noi i primi a credere in noi stessi. C'è bisogno di legalità, ma per affermare la legalità in un momento difficile come questo bisogna bandire, eliminare, cancellare la prospettiva che la ricostruzione debba passare per l'approvazione di uno scudo fiscale e per la legalizzazione del rientro di capitali illeciti dall'estero. C'è bisogno di tanta consapevolezza rispetto al rischio che questa quantità enorme di denaro che arriverà in Abruzzo possa stimolare le attenzioni e gli interessi economici della criminialità organizzata.

Sono convinto di queste cose. Continuerò a dirle in futuro, così come continuerò ad esercitare quella funzione di controllo spietata della quale ci sarà bisogno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

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