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La Curia di Viterbo: contributi coeundi in orgia mediatica

La stampa locale viterbese ci induce a gioire con una nota della curia Vescovile di Viterbo, a firma congiunta dei due che insieme vanno alla ricerca della Verità sugli attributi dei “nubendi”: Monsignor Chiarinelli e Salvatore del Ciuco.

I diritti tutti li riservo a OnTuscia che titola “RAGAZZO DISABILE, LA CURIA: “NESSUN RIPENSAMENTO, ECCO PERCHE’ IL MATRIMONIO SI FARA”, ma va letta tutta, cliccando quì, o ricercando questo link Un passo: “Tanto per la precisione…Ci spiace che per l’ennesima volta sulla stampa locale dobbiamo registrare una mala informazione quando si tratta di colpire con un malcelato senso di oggettività, le persone o le cose della Chiesa. Come tutti ricordano, un anno fa su tutta la stampa nazionale e oltre, ci si scagliò contro il vescovo Chiarinelli per ‘non aver concesso il matrimonio religioso a un paraplegico”.

Dal momento che anche io sono stata e sono una voce malevola, falsificante, stonata in merito alla ricerca delle motivazioni che impedivano ad una giovane coppia viterbese lo sposalizio e tento di offrire più di un gratuito contributo alla cronaca dell’attivissima e attentissima Curia amata incondizionatamente dal popolo fedele, mi sono macchiata di sciacallaggio informativo.
Oggi cito me, che un po’ di tempo lo perdo a ricollegare le vicende locali a quelle nazionali, e ai voli fuor di Porta, non per “riparare” ma per “ricordare”.

In una smodata “smANIA di Sicurezza e Protettori” scrivevo tra altre amene vicende : “Si, avete capito bene, è il vescovo che la scorsa estate ha negato, in base al diritto canonico, la possibilità di sposarsi in chiesa ad una giovane coppia, con un “non possumus”, in quanto lui per un incidente era presunto “non coeundi”. Ben altri attributi, ringraziando Iddio, ha giustamente potuto esporre Flavio Briatore e la sua Gregoraci, nella chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma, a giugno, con ospiti, questi si di gran riguardo: Simona Ventura, Paola Perego, Lele Mora, MaraVenier, Daniela Santanchè, Silvio Berlusconi, Emilio Fede, Raffaella Zardo, Lilli Gruber…”

Quando curavo una mini rassegna stampa per la precedente direzione di OnTuscia, “Dormiamo tra due guanciali“: “Per impotenza copulativa forse perpetua, forse relativa o assoluta tutta da accertare, il vescovo di Viterbo monsignor Chiarinelli, che è un altro che rispetta il dirito canonico e lo fà rispettare, ha negato il matrimonio religioso ad una giovane coppia della provincia, reo lui di aver avuto un gravissimo incidente che potrebbe determinare una futura non fertile procreazione. Si sposano dunque, con rito “gioiosamente civile”.
Quanto a del Ciuco, mi ritornanoalla mente altre recenti accoppiate I Grandi Vecchi d’Italia e la Macchina della Sofferenza di cui trascrivo una parte: “E risbatte la cronaca locale i Fatti del posto, leggo ancora una volta il nome di Salvatore Del Ciuco perchè “è notizia” che ben per due domeniche consecutive ha fatto Messa con la presenza al primo banco a Viterbo di Cossiga, in cure termali: si curano la mente e il corpo loro e campano egregiamente. Ma anche la Diocesi viterbese trovò il tempo per le Vacanze. Questo Don firmò la sua risentita dichiarazione in merito alla “Vicenda della richiesta dell’annullamento del matrimonio per la presunta pedofilia del sacerdote: “Si è letto sui giornali locali e nazionali la notizia che due avvocati hanno presentato istanza alla sacra Rota per ottenere l’annullamento del matrimonio di due giovani sposi di Manziana perché il Sacerdote , hanno saputo poi, che è stato condannato per pedofilia. Mi dispiace per gli avvocati che potevano evitare di fare una brutta figura. Perché il Tribunale della S. Rota , ricevendo la loro istanza non ha potuto far altro che rilevare la loro grossa ignoranza in materia di diritto canonico. Avrebbero dovuto sapere infatti che i ministri del matrimonio sono gli stessi contraenti, non il sacerdote che è semplice testimone. E ciò significa che Il sacramento è valido indipendentemente dalla dignità o meno del sacerdote Per buona pace di tutti, il sacramento del matrimonio è valido sia che lo celebra un Santo sia che lo celebri un pedofilo””. Il Don che disse Messa a Viterbo alla cerimonia ufficiale del 25 aprile 2008, dove poterono avere parola tutte le autorità, tranne il Presidente del Comitato Provinciale Anpi, Biagio Gionfra. Forse la Liberazione avrebbe potuto diventare di toni faziosi… E sempre il don, rese ” una bellissima testimonianza” in cui bacchetta Kung e manifesta affetto al Papa.”

Le vacanze estive della scorsa stagione di monsignor Chiarinelli e di qualche cittadino rimasto in loco, le avevo anche descritte in “Dalle Montagne Blu al Brenta: vacanze anche per i preti viterbesi“.
Tanto dovevo alle accuse della Curia di Viterbo: “Nel mese di giugno 2008, intorno al mancato matrimonio religioso di due giovani viterbesi, si scatenò una sconcertante orgia mediatica. Le prime parole che uscirono dalla Curia Vescovile di Viterbo furono “attenzione e amore”, “rispetto e discrezione”. E, invece, da più parti, allora, fu “sciacallaggio”: disinformazione e aggressione…Il percorso che, con serietà e con serenità, è stato fatto insieme in questi mesi, per arrivare a coronare il loro sogno va salvaguardato da voci stonate o malevole e da colorazioni falsificanti…Dalla comunità cristiana l’amore e il servizio vengono vissuti senza prevaricazioni e senza svilimenti, ma nella fedeltà che è coerenza e rispetto. E in questo caso, al di là della bagarre e delle falsificazioni volute o divulgate…l’autorità religiosa, che da sempre ha seguito amorevolmente il caso, finalmente aveva potuto ottenere un’inequivocabile certificazione medica attestante che le rinnovate condizioni mediche ponevano il giovane nelle condizioni di poter contrarre il matrimonio”
Data l’età che non ho mai nascosto, 1950, mi chiedo e chiedo ovviamente anche a voi, se siete a conoscenza di qualche donna che a sessant’anni, più o meno, si sia sposata in chiesa e abbia avuto non solo la smania di una cerimonia religiosa ma la reale comprovata possibilità di “copulare e generare”…Ma Loro dopo che ” lo sconcerto dell’evento fece risultare che mancava la capacità della qualificante relazione propria del patto coniugale. Tale condizione – è noto – rende invalido ogni matrimonio canonico, dovunque e da chiunque celebrato. Il matrimonio, per i credenti, è realtà sacramentale e il suo statuto non è soggetto a discrezionalità” hanno verificato e “Questo auspicio si è compiuto; quella speranza si è realizzata: oggi i nubendi e gli specialisti in materia hanno formalmente dichiarato esservi le condizioni mediche richieste per contrarre il matrimonio canonico, come prescritto dalla legislazione ecclesiastica”.
Concludo con le parole dell’amico Gianni Zampieri su ben altri contributi pro-terremoto Abruzzo, oltre quelli di monsignor Chiarinelli: ” che facciamo? Tutti zitti, come sempre? Tutto mi si potrà rimproverare, ma non di aver taciuto. Purtroppo pochi, troppo pochi possono dire altrettanto. “per fare la guerra basta il tuo silenzio, per costruire la pace è necessaria la tua voce”.
La Curia Viterbese, la Chiesa, le Chiese, i Poteri non hanno da temere: “Si agitano solo in qualche centinaio: nessuna paura e sopratutto alcun rumore per Nulla“. A Viterbo si attende il 6 settembre: “La visita del Papa, un avvenimento di grazia”
Doriana Goracci

foto e riferimenti

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