Un'opera indispensabile per chi fa radio, di sicura attrazione per chi la ascolta, di grande interesse per chiunque si occupi della comunicazione, della società e della storia del Novecento.
A cura di LAURA TUSSI
In Italia, la radio viene ascoltata quotidianamente da 35 milioni di persone. In tutte le fasce di pubblico questo mezzo è secondo solo alla televisione nei consumi di comunicazione; recenti ricerche hanno dimostrato inoltre che l'ascolto della radio, a differenza di quello della televisione, cresce con il livello di istruzione e con l'accesso ai nuovi media quali Internet. Inoltre, la radio è un settore produttivo rilevante, che impegna tra settore pubblico e privato diverse migliaia di lavoratori a tempo pieno, a cui va aggiunta una ben più ampia rete di operatori volontari (in particolare nelle radio comunitarie) e semi-professionali, in prevalenza persone giovani e giovanissime per le quali il lavorare alla radio è un motivo di orgoglio e un tratto di identità.
L'Enciclopedia della radio si rivolge, insieme, a chi ascolta la radio e a chi la fa o vi partecipa, senza dimenticare una vasta fascia di pubblico per la quale la radio è un elemento importante della memoria familiare e di quella pubblica, e il crescente numero di studenti che si occupano del mezzo all'interno dei corsi universitari di comunicazione, dei DAMS, o dei corsi professionalizzanti in radiofonia che stanno sorgendo in questi anni.
L'Enciclopedia, la prima del suo genere in Italia e in Europa, fornisce un quadro informativo completo, scorrevole e di piacevole lettura ma di assoluto rigore, di tutti gli aspetti rilevanti del mezzo:
-le emittenti: in quasi duecento voci sono analizzate le pubbliche, le prime sessanta private per ascolti, le maggiori emittenti degli altri paesi, quelle che hanno fatto la storia della radio (le «clandestine», le «pirata», le «libere», ecc.);
-i programmi: quasi quattrocento, tra cui tutti quelli più significativi della storia della radio italiana e tutti i più noti e influenti delle radiofonie statunitense, britannica, francese, oltre a una cinquantina di voci sui generi radiofonici; sono inoltre documentati circa 50 programmi attraverso i testi trasmessi;
-la tecnologia: in circa trecento voci, accompagnate da molte decine di accuratissime illustrazioni realizzate per questo volume, tutti gli aspetti della radio analogica e digitale vengono chiariti anche al profano1 in modo da soddisfare la curiosità personale come le esigenze professionali;
-i personaggi: seicentocinquanta figure della radio1 soprattutto italiana, dagli anni Venti al nuovo secolo, sono presentate con profili aggiornati e precisi componendo un quadro storico completo e insieme un attuale “chi è” del mezzo
-i saperi professionali, dalle diverse figure impegnate nella radiofonia alla terminologia gergale aggiornata oltre al quadro delle maggiori aziende e associazioni, della normativa (cui è dedicata una ricca appendice), delle teorie sulla radio e della storia italiana e internazionale del mezzo.
Un'ampia e agile appendice fornisce le cronologie, le norme principali, una fotografia storica dell'emittenza radiofonica italiana, una mappa della radio nel mondo, una ricca bibliografia.
L'Enciclopedia è curata da due noti e riconosciuti specialisti del settore: Barbara Scaramucci, da molti anni dirigente RAI, ha scritto varie opere sulla radio e la televisione italiana, è attualmente direttore del settore Teche e in questa veste ha curato la riorganizzazione e la digitalizzazione degli archivi radiotelevisivi aziendali, elemento centrale della memoria storica del Novecento italiano. Peppino Ortoleva, docente di storia dei mezzi di comunicazione all'Università di Torino, si occupa della storia e della teoria della radio da oltre vent'anni e in questa veste ha pubblicato numerosissimi lavori; conosce inoltre la radio dall'interno, come apprezzato autore di trasmissioni culturali.
Hanno dato inoltre il loro contributo, con ampie voci a carattere interpretativo, tra gli altri, Renzo Arbore («Intervista sull'Autore radiofonico»), Barbara Fenati («La radiofonia privata in Italia»), Claudio Ferretti («Radio e Sport»), Patrice Flichy («Storia sociale della radio»), Bruno Gambarotta («Confessioni di un critico radiofonico»), Enrico Menduni («La programmazione radiofonica: radio di flusso e radio di format»), Franco Monteleone («Radio e Potere in Italia»), Lidia Motta («La regia radiofonica»), Paddy Scannelì («La BBC e l'esperienza britannica»), Marino Sinibaldi («La cultura alla radio e la cultura della radio»), oltre ai saggi dei due curatori: Barbara Scaramucci («Archivi radiofonici» e «L'azienda RAI nella storia italiana») e Peppino Ortoleva («Radio e Guerra» e «Il medium e il messaggio»).