Professora Neiva Zanatta Porto Alegre – Brasile
Siamo con il cuore addolorato. Il terremoto nella regione d´Aquila ha commosso, in tutto il mondo, i figli dell´Italia. Ci piacerebbe essere presenti, almeno con parole di solidarietà, per sollevare la sofferenza dei fratelli d´origine. L´Italia è stata colpita proprio nel suo cuore. La regione d´Abruzzo ora sembra un massolino di pietra offerto dai diavoli, una ferita aperta nell´umanità.
Le tragedie sono antiche come il mondo, però il cuore del mondo non dovrebbe essere cosi fragile. L´Italia è il nostro luogo di riferimento sentimentale. Vorremmo che sia protetta e conservata eternamente. Magari è ora di ragionare: cosa stiamo facendo con il nostro pianeta? Ormai abbiamo capito che la natura è al suo limite, il cosmo ci parla attraverso catastrofi climatiche e la penisola italiana è un fiore fatto di storia e gioielli culturali, messo strategicamente nel cuore del mondo, tra oceani minacciatori, costretti a ricevere tutte l´acque che si sciolgono e scioglieranno nell’avvenire con il crescente riscaldamento globale. Forse saranno gli Dei della mitologia greco romana che ci stanno rimproverando, come nei miti e nelle leggende della letteratura mitologica classica.
La sofferenza del popolo italiano ci colpisce e ci fa soffrire. Non solo per la perdita dei nostri connazionali, ma anche per la perdita della storia architettonica e culturale d´una enciclopedia viva e irrecuperabile che è, per esempio, la città d´Aquila.
Davanti all´orrore delle drammatiche scene, un sentimento di misericordia ci arriva come un colpo al cuore, ci fa capire che il mondo deve cambiare. L´umanità è invitata a prendere una strada diversa. Dobbiamo priorizzare la cura ecologica ed il benessere di tutte le persone; sopratutto utilizzare il progresso tecnologico e la scienza per proteggere l´umanità e la natura, in detrimento del progresso economico mostruoso e arrogante: l´egoismo di pochi prepara la distruzione di tutta l´umanità. Questa nuova strada sarà lunga e difficoltosa, una vera via-sacra, degna d´uomini coraggiosi e umili, impegnati nella costruzione d´una nuova mentalità.