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Bus per stranieri a Foggia: ma quale apartheid

Caro Beppe,
uso forse impropriamente il tuo spazio per una notizia che il Tg1 ha dato, usando parole a dir poco offensive e permettimi stupide, se non si conosce la realtà di cui si discute. A Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, è stato approntato un autobus solo per gli immigrati, e nel Tg1 è stata usata la parola apartheid. Io sono nata e cresciuta nel borgo in questione, dove abbiamo conosciuto quasi tutto il flusso migratorio verso l'Italia. Siamo passati dagli stagionali per la campagna dei pomodori all'invasione degli albanesi del 1990 che scappavano dallo stadio della Vittoria di Bari. Per quanto è stato possibile e con tanti disagi, abbiamo cercato di dare un minimo di senso di accoglienza a queste persone.Il tracollo è arrivato con il Cpt, creato negli ultimi anni. Qui, contrariamente a quello che avveniva in precedenza, i profughi non hanno nessuna intenzione di integrarsi, ma ciondolano fuori dal campo in attesa di chissà cosa.
E veniamo all'autobus: la linea, per noi storica, 24, era prima il mezzo con cui gli abitanti raggiungevano Foggia. Nell'ultimo periodo, gli abitanti, soprattutto donne e anziani (che pagano un biglietto) dovevano stare in un angolino mentre queste persone invadevano l'autobus addirittura aspettandolo prima che arrivasse in borgata per potersi sedere. Premetto che era stata già creata un'altra linea di autobus apposta per poterli trasportare su e giù (tanto è tutto gratis) verso la città. Quindi ciò che è stato fatto negli ultimi giorni è solo il piccolissimo tentativo di aiutare gli abitanti in difficoltà della borgata, altro che segregazione.
Con stima,

Loredana Alicino , Loredana.alicino@alice.it
http://www.corriere.it/solferino/severgnini/09-04-04/06.spm

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