Sciacalli in Parlamento

Condividendo tutto di quanto ha appena scritto Daniele Sensi sul suo blog*
e ritenendo URGENTE che si sappia, inoltro. Spero nella vostra diffusione.
Doriana Goracci

Non ho trovato il link. Perché in questo Paese, quando si verifica una catastrofe, telecamere e microfoni vengono risucchiati come in un buco nero. Il primo giorno si chiama diritto di cronaca. Dal secondo giorno in avanti circo mediatico. Oppure, ad essere maliziosi, arma di distrazione di massa. E nel frattempo potrebbe anche scapparci un colpo di stato, che nessuno lo verrebbe a sapere. Ci sentiamo tutti coinvolti -grazie a Dio!- da quanto è avvenuto e sta avvenendo in Abruzzo. Non riusciamo a pensare né a scrivere d’altro. Noi che frequentiamo questa zona di blogosfera, fatta di militanza politica, è appunto la politica che per un po’ mettiamo da parte, tra parentesi, perché avvertiamo come in queste ore la priorità sia un'altra. Il problema è che la politica, lei, mica si ferma. Solo.. i giornali non ne parlano.

Per una volta si ringrazia sentitamente Radio Padania per l’informazione: oggi alla Camera è in corso il dibattito sul decreto sicurezza. Buona notizia: pare che l’opposizione stia facendo opposizione. Cattiva notizia: la Lega sta strumentalizzando il dramma abruzzese. Tra coloro che si sono resi disponibili a portare soccorso ai terremotati ci sono anche le camicie verdi, no? ed allora quale migliore dimostrazione di come i “volontari per la sicurezza” -ovvero le ronde- siano da applaudire, riverire, legalizzare ed istituzionalizzare? Opporsi, chiedere lo stralcio di quell’emendamento, significa derogare allo spirito di solidarietà nazionale richiesto dal momento. Il ministro dell’Interno ha altro cui pensare, mica lo si può tenere impegnato in beghe di sì poca importanza!

Queste le parole di Roberto Cota, capogruppo della Lega Nord alla Camera, pronunciate stamattina in Aula:

L’ostruzionismo della sinistra smentisce quanto dichiarato ieri da Franceschini. Non è un gesto di responsabilità politica quello di tenere qui in Parlamento il ministro dell’Interno, costretto per senso di responsabilità a seguire il provvedimento quando c’è bisogno di coordinare i soccorsi, di stare al Viminale, o di andare sulle zone colpite.

Da parte dell’opposizione c’è un atteggiamento strumentale sui volontari per la sicurezza. In queste tragiche ore sono i volontari che stanno lavorando in Abruzzo. Il volontariato è una enorme risorsa che tiene insieme il Paese: ed allora perché non si dovrebbero usare gli stessi volontari per la sicurezza delle nostre città?
Stato di emergenza come depennamento dell’emergenza democratica.

*

Daniele Sensi

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