INTERVENTO Prima Commissione permanente

UNIONE INTERPARLAMENTARE
120° Assemblea e riunioni collegate
Addis Abeba (Etiopia), 5- 10 Aprile 2009

INTERVENTO Prima Commissione permanente

“ Pace e Sicurezza”

Onorevoli colleghi,

è per me motivo di orgoglio poter contribuire ai lavori del comitato intervenendo, anche se in sintesi, su una questione a rilevanza mondiale: pace e sicurezza.
I due concetti si intrecciano, inevitabilmente: per ogni società civile, e per ogni collettività, sicurezza genera pace e viceversa , a livello nazionale come anche a livello mondiale.
Allo stato delle cose , la minaccia per la pace e per la sicurezza delle Nazioni non è più rappresentata soltanto dalla incontrollata proliferazione delle armi nucleari , bensì anche dal terrorismo internazionale e dalla crisi economica mondiale: elementi tutti che sono un vero e proprio detonatore per la pacifica convivenza mondiale.
La questione nucleare è, e resta, la più preoccupante: mascherata spesso da finti obiettivi di utilizzo dell’energia nucleare per fini civili. Gli sforzi della comunità internazionale , sul punto, devono essere sempre maggiori : con controlli rigorosi finalizzati a mantenere un equilibrio di sicurezza che non può tollerare alcuna disattenzione.

Nel campo della lotta al terrorismo internazionale la comunità degli Stati deve trovare unità ed unanimità di intenti e di azioni: consci che la sfida e la lotta a quel progetto di destabilizzazione della sicurezza e della pace nel mondo , le nazioni civili e democratiche devono vincerla nell’interesse di noi tutti come anche delle generazioni future.

Mi permetto segnalare quello che, a mio avviso, è altro elemento destabilizzante la pace e la sicurezza che si profila sempre di più giornalmente: la crisi economica a livello mondiale.
Stiamo assistendo a scene dimenticate nel tempo, a centinaia di migliaia di persone che improvvisamente sono senza lavoro, che temono per il loro futuro, travolti da una crisi provocata da un sistema finanziario speculativo spregiudicato ed incontrollato.
In tutti i continenti assistiamo a scene di disperazione quasi – come scrivono molti analisti – ad un preludio di guerra civile ; ad odio di classe; ad aggressioni anche fisiche da parte di deboli e disperati nei confronti di coloro che vengono ritenuti , a torto od a ragione, i responsabili della crisi: crisi economica che sta dimostrandosi, ogni giorno di più, come un vero e proprio elemento di destabilizzazione per la pace e la sicurezza .
Le misure adottate in queste ore dai capi di Stato e di governo nel summit del G20 a Londra – che hanno lo scopo evidente di innescare una pericolosa bomba con effetti travolgenti sul piano della sicurezza nazionale ed internazionale – spero possano trovare immediata attuazione; essere un messaggio tranquillizzante nel senso che i governi hanno a cuore l’obiettivo primario di una società civile: quello cioè di assicurare condizioni di stabilità e di sicurezza non soltanto all’interno delle singole nazioni ma , soprattutto, a livello mondiale.

On.le Razzi Antonio (Italia)

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