Pedagogia e didattiche del cambiamento nei servizi extra-scolastici
L’educazione come processo metabletico deve provocare cambiamento, passaggio, transizione, trasformazione. L’autore analizza come tali istanze influenzino i processi emotivi e cognitivi del soggetto e come l’operatore sociale o comunque chi agisce in ambito educativo è tenuto ad innescare dinamiche relazionali e metabletiche, appunto, che suscitino il rinnovamento nei rapporti interindividuali e nelle istituzioni, la transizione emotiva e cognitiva, una maggiore fluidità nell’apprendimento con una trasformazione finale, in senso positivo ed olistico, ossia riguardante il soggetto educando in tutta la sua globalità e complessità psicocognitiva. Dunque, l’educatore professionale in ambito socioeducativo svolge attività basate sulla relazione pedagogica, proponendosi di innescare processi e dinamiche che suscitino e stimolino il cambiamento nella sfera cognitiva, corporea e relazionale, perché la pedagogia è considerata scienza del cambiamento, quale componente empirica dell’educazione, sottoposta nel testo ad un’analisi “metabletica”: ossia quanto l’educazione rivolge al cambiamento. L’atto di educare è di per sé metabletico, per la componente emotiva e seduttiva che esso comporta (se-ducere, e-ducere). Sussiste una sintassi metabletica che presenta un’architettura più profonda dei processi di cambiamento di tipo educativo e il suo sistema logico-empirico e generativo è ravvisabile nelle seguenti componenti costitutive:
La TEMPORALITA’: si cambia non in senso costante, ma a fasi alterne e non equipollenti
La NOVITA’: il processo educativo prevede un’irruzione di eventi, incontri, desideri. Questo si contrappone ai pedagogisti che sostengono un cambiamento di tipo cumulativo, continuo e progressivo che si alimenta nel quotidiano e nella consuetudine
La SPAZIALITA’: l’educazione si può svolgere nei luoghi più svariati dell’esistenza e non di consueto negli ambiti e nelle istituzioni predisposte all’educazione
La DIREZIONALITA’: il processo metabletico dell’educazione è intenzionale o spontaneo, concetto contrapposto alla a-finalizzazione del cambiamento e dell’educazione
La REVERSIBILITA’: il processo educativo può presentare stati cumulativi, ma anche regressioni nella reversibilità di quanto si è costruito.
L’EMOZIONALITA’: il fare e essere in formazione è caratterizzato da moti emozionali e sentimentali nel ricordare, attraverso la narrazione, che suscita inevitabilmente dinamiche nostalgiche di esperienze di cambiamento e rigenerazione.
La proposta di strategie metodologiche (terapeutiche, attivistiche, cooperativistiche ecc…) e didattiche, (educazione all’immaginario, al rispetto dell’ambiente, al rapporto con la materia e il movimento, il fare spettacolo, le relazioni gruppali) circoscrivendo una dimensione innovativa della cultura pedagogica, si apre agli approcci del pensiero psicanalitico, sistemico, socio-organizzativo, al fine di raggiungere l’integrazione in una prospettiva di ampliamento delle competenze degli educatori professionali.