Il sondino di stato e il “carisma” di Berlusconi

Archiviato l’ennesimo exploit della politica degli annunci con il Piano Casa, è arrivato il voto al Senato sulla legge che renderà vano il testamento biologico. Si può prevedere che alla Camera le correzioni, se ci saranno, avranno significato solo cosmetico.
Alla fine del cammino parlamentare, chi non avrà fatto in tempo a sottoscrivere la propria dichiarazione sulle condizioni di fine vita prima della pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale sarà costretto a ricevere, anche se non vuole, idratazione e alimentazione forzate.
Queste, come tutti ormai sanno, non sono considerate cure mediche ma puro sostegno vitale. Secondo l’articolo 32 della Costituzione il cittadino non può subire cure indesiderate: sarebbe accanimento terapeutico. Dovrà invece subire, anche se non vuole, il sostegno vitale. L’artificio della distinzione è rifiutato dalla quasi totalità della comunità scientifica e dalla legislazione degli altri paesi europei. Ma a noi viene imposto da una legge incostituzionale.
Perciò chi non vuole sottostare a questa prepotenza deve affrettarsi a sottoscrivere il proprio testamento biologico. Per informazioni cercare su questo e altri siti come www.liberididecidere.it.
Quante più saranno le firme tanto maggiore potrà essere il sostegno all’inevitabile ricorso davanti alla Corte Costituzionale.
Nel colloquio personale con una bravissima persona ho avuto la prova di quanto pesi l’indottrinamento mediatico: ha manifestato dubbi sulla concessione al solo medico della decisione finale ma ha ripetuto in piena sincerità lo slogan retorico “Non si può far morire una persona di fame e di sete”: la falsificazione mediatica è passata e si presenta come verità indiscutibile.

Ma ora urge la grancassa sul congresso del PdL. Che i suoi componenti e sostenitori indulgano all’autocelebrazione si può capire: un anno fa hanno stravinto le elezioni con un partito che si costituisce solo ora. E’ innegabile: non c’era ancora riuscito nessuno. I fondatori del PD, il cui vantato merito originario era stato d’aver spinto Forza Italia e AN a riunirsi in un solo partito, vedono finalmente il coronamento dei loro sforzi.
Sarà dunque perché una parte del merito spetta al PD che anche sulla stampa indipendente prevalgono i riconoscimenti assai più delle critiche. Quasi nessuno ricorda che quel cammino sarebbe stato impossibile senza la dotazione di mezzi di comunicazione che mancano del tutto agli sfortunati competitori, e di cui anche gli alleati fruiscono con sorvegliata misura. Anzi, la constatazione della disparità è annebbiata dall’ammissione spesso ammirata che nessuno come il suo proprietario sa usare bene i suoi mezzi.
Si può capire che chi perde provi soggezione verso chi vince. Ma perché sprecare riconoscimenti al carisma? Max Weber, che aveva indagato e definito il potere carismatico, non si sarebbe mai abbassato a riconoscerlo a un venditore di pubblicità televisiva. E con ogni probabilità si sarebbe chiesto se un proprietario di reti televisive possa concorrere nella competizione elettorale.
Ma ancora più grave è non voler capire la distorsione che il potere carismatico (dato e non concesso che sussista) infligge agli equilibri istituzionali e ai principi costituzionali: la separazione tra i poteri sostituita dal rapporto diretto, e a senso unico, tra capo e popolo. Sta accadendo ora sotto i nostri occhi ciò che abbiamo temuto negli ultimi anni e proprio nel momento in cui il pericolo di svuotamento della democrazia si fa pressante, proprio ora sembrano mancare le forze per opporsi alla rovina e per dare nuova vita a una democrazia reale.
L’ironico articolo di Ricolfi due giorni fa su La Stampa è il ritratto più efficace di come gli intellettuali non vedano il pericolo. Si diffonde sul carattere del tutto conservatore di entrambi i soggetti del bipolarismo italiano, lamenta l’assenza di forze davvero ispirate alla modernizzazione, paventa un declino inerte della società italiana. Neanche una riga sul rischio che corre l’intera società se il rafforzamento del governo ai danni degli altri poteri costituzionali sarà guidato e comandato da un soggetto che ha, da solo, la piena disponibilità di un poderoso strumento extraistituzionale, di cui tutti gli altri, competitori e alleati, sono privi.
Dato e non concesso che il popolo veda il carisma dove non c’è e ne accetti il dominio, gli intellettuali non hanno nulla da dire? Saranno pronti ad assumersi, quando sarà troppo tardi, la responsabilità del loro silenzio? (Micromega)

Pancho Pardi

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy