"La logica del sistema"

di Mario Mariotti

Siamo in un mondo fatto in un modo che, a dire che e un casino, si incorre nel reato di diffamazione ai danni dello stesso casino, e la condanna e certa …. Un'esigua parte della popolazione del pianeta, meno del 20%, divora l'80% delle sue ricchezze, impestandolo di rifiuti nella stessa proporzione, mentre, alla maggioranza rimane il resto per sopravvivere, e in questo resto c'e un miliardo di persone che deve resistere con meno di un dollaro al giorno, che e privo di acqua potabile che non ha accesso neppure alle medicine meno costose.
Abbiamo milioni di bambini sfruttati nel lavoro minorile, migliaia nella prostituzione, e molti esposti perfino al commercio d’organi. I diritti umani al cibo, al lavoro, alla scuola, alla salute, all'informazione pulita sono un miraggio, sono del tutto virtuali, per una larga parte del genere umano, e la parte più esposta sono i piccini, che a migliaia,ogni giorno vengono lasciati morire per mancanza di uno spicciolo. I ricchi e i potenti del pianeta si appropriano della maggior parte delle risorse, conducono delle guerre d'aggressione, quando non sono coinvolti direttamente, pilotano i conflitti nei “Paesi-poveri” per riuscire a mettere le mani su quello che sfugge ancora al loro controllo.
Le Multinazionali si fanno concorrenza foraggiando le diverse fazioni dei Paesi del Sud, sostengono dittatori che arrivano a mettere in mezzo anche i bambini-soldato, e la parte che vince garantirà, a chi l'ha sostenuta, la rapina delle ricchezze di quelle contrade, cioè petrolio, diamanti, legname e via di seguito. Quando i ricchi e i potenti rubano troppo, e rischiano la bancarotta, ecco che i miliardi necessari al loro salvataggio si trovano subito, attingendo alla fiscalità generale, alle tasche dei poveri, mentre non si trovano mai le risorse per i progetti di autosufficienza alimentare, di lotta alle malattie endemiche, di alfabetizzazione, di sviluppo delle economie dei Paesi poveri.
Pochi personaggi del Pianeta riescono a rapinare una tale quantità di ricchezza che il loro patrimonio a volte, supera il bilancio di intere nazioni. Siamo in una situazione in cui le differenze fra i primi e gli ultimi, fra i ricchi e i poveri, hanno raggiunto livelli blasfemi in un quadro di questo tipo, che nessuno può mettere in discussione perché è sotto gli occhi di tutti, quello che l’informazione passa, e da per certo è che il problema più assillante, il problema dei problemi, è quello del terrorismo. Tutto sarebbe pace ed armonia, il negativo delle situazioni sopradescritte é colpa delle congiunzioni astrali sfavorevoli, o del destino crudele; i politici al potere lavorano 25 ore al giorno per il bene comune, nessuno deve mettere in discussione il capitalismo, il mercato, la competizione, tranne che nei momenti in cui e necessario socializzare le perdite e chiedere aiuto alla collettività, per superare le crisi di ingordigia aggravata e continuata di coloro che si fanno in quattro appunto per il bene comune, ma a guastare questo Eden economico, politico e culturale ci si mettono i “cattivi”, ci si mette il terrorismo.
Nessuno sa vedere, o meglio nessuno vuole vedere le vittime del capitalismo reale, nessuno riflette sulla violenza del non-cambiamento. Se le vittime innocenti del terrorismo, di Al Quaeda, sono decine o centinaia, ma quelle delle guerre d‘aggressione USA in Afganistan ed in Iraq sono decine o centinaia, però di migliaia, tuttavia il terrorista rimane Bin Laden, e il “proboviro” George W. Bush!
Ecco quindi che l'Impero, attraverso l'informazione della TV, devia l'attenzione dai problemi reali e dalla propria responsabilità in rapporto ad essi, e instilla nell'opinione pubblica la paura del terrorismo (chi potrebbe essere favorevole al terrorismo?), ed io, che ormai sono vecchio, mi ritrovo nelle orecchie il solito copione, che ossessivamente denunciava ieri il pericolo rosso, e oggi quello di matrice islamica. Il quadro a sempre lo stesso: il sistema é strutturalmente maligno, e quindi la causa del negativo; ci vuole sempre qualche capro espiatorio da colpevolizzare per deviare l'attenzione dalle radici del negativo; ieri era il terrorismo rosso, che attentava a Dio, famiglia e proprietà privata; oggi é quello islamico, che vuole destabilizzare l’ordine costituito, mettere le mani sui nostri diritti acquisiti, sostituire con la moschea le nostre plurisecolari cattedrali.
A questo punto io vorrei proporre un paio di considerazioni. La prima é questa: dato che il terrorismo é un negativo funzionale al sistema, che lo alimenta par difendere se stesso; dato che un nostro ex presidente della Repubblica ci ha spiegato coma bisogna muoversi per screditare con degli infiltrati i movimenti di resistenza al sistema, facendoci praticamente la fotografia dalla strategia della tensione dagli anni di piombo, (dimenticando però di dire il non piccolo particolare che, dietro a tutto, c'era la CIA, spaventata dal nostro PCI, che a quel tempo era ancora comunista), io oggi mi chiedo che cosa ci vuole ancora di più delle esternazioni di Cossiga per far aprire gli occhi al prossimo, in modo che non cada più nel solito trabocchetto, che ieri e oggi cantava a canta la solita canzone del “tutti uniti contro il terrorismo”. Mettendo insieme responsabili e vittime, infatti, si finisce col soffocare quella resistenza alla trinità maligna, che é responsabile dell'ordine costituito descritto all'inizio di questa riflessione; e dato che l'ingiustizia dell'ordine costituito é la prima ed è la madre di ogni violenza, e quindi anche del terrorismo, si creano le condizioni per cui i responsabili passano per vittime, e l'ingiustizia continua a prosperare per l'eternità.
La seconda considerazione, poi, fa ancora più paura: noi siamo sudditi, cioè nella sfera di influenza politica e culturale di un Paese, gli USA, che vede una gran parte del proprio PIL, della propria economia, basata sull'apparato industriale-militare. Cosa significa questo? Che gli USA, per non andare in crisi, devono far funzionare le fabbriche dell'apparato militare, e quindi, per sostenere questo, hanno sempre bisogno di nemici, hanno bisogno di “cattivi”, hanno bisogno di terroristi! Purtroppo la realtà é questa, la logica maligna del sistema è questa; e quasi nessuno si da da fare per resistere. La confessione pubblica di Cossiga sulla metodologia del potere, come la continua smentita dell'evidenza da parte dal poverello di Arcore, dimostrano che queste provocazioni sono possibili perché ormai non c'é più chi le raccolga, chi abbia una reazione di sdegno chi si determini a resistere. Ora negli USA è stato aletto Obama, lui ha promesso di ritirare le sue truppe dall'Iraq, ma sembra intenzionato a spostarla in Afganistan, e a chiedere all'Europa un coinvolgimento maggiore in quella guerra. Anche l'Italia sarà interpallata. Cosa risponderà il nostro governo? Non sarà che l'amplificazione pilotata dal pericolo islamico non sia già la preparazione anticipata della nostra risposta positiva all'appel1o degli USA, appello che va contro la nostra Costituzione, e ci vuol rendere sudditi fedeli di un Impero che è la radice, ed il primo responsabile, del terrorismo stesso? (ildialogo.org)

Mario Mariotti

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