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Lettera aperta degli intellettuali e imprenditori italiani e romeni

Sua Eccellenza
Dott. GIORGIO NAPOLITANO
Presidente della Repubblica Italiana

Sua Eccellenza
Dott. SILVIO BERLUSCONI
Presidente del Consiglio dei Ministri
della Repubblica Italiana

ECCELLENZE,

Preoccupatissimi per l’ esasperazione della fin troppo bene articolata
manipolazione mediatica tramite cui — da oltre cinque anni, ma divenuta molto
più accentuata a partire dalla primavera 2007 — in Italia, è usurpata l’
identità dei romeni, protestiamo con fermezza contro queste azioni in mera
contraddizione con la Carta delle Nazioni Unite, con i principi e la
legislazione dell’ Unione Europea, azioni che arrecano un pericoloso danno ai
diritti individuali e collettivi e che valutiamo siano il più grave
calpestamento dei diritti umani messo in atto dopo la seconda conflagrazione
mondiale.
Con stupore e indignazione, l’ opinione pubblica internazionale e la
parte responsabile del popolo italiano seguono l’escalation di un fenomeno
visibilmente sfuggito al controllo di chi lo ha trattato, per decenni, con una
permissività incomprensibile.
Deploriamo il fatto che la falsificazione della verità storica
riguardante l’ origine, le tradizioni, i valori dei romeni faccia parte di una
campagna che sembra preparata nei minimi dettagli da maestri nell’ arte della
manipolazione delle masse.
Con tutta la responsabilità, riaffermiamo l’ idea che il tema dei nomadi
debba essere uno dell’ intera Unione Europea e che sia, non solo ingiusto, ma
anche controproducente lasciare ad una sola nazione la sua soluzione.
È difficile da concepire che, nel XXI-imo secolo, si tenti a cancellare
consapevolmente le differenze tra la nozione di cittadinanza e quella di
appartenenza etnica, concetti aventi dimensioni proprie ben definite. In
Italia, giornalisti del tutto estranei alle norme deontologiche di questa
responsabilizzante professione inducono, negli ultimi anni, l’ idea che i
romeni siano, di fatto, nomadi, zingari, cioè un’ etnia con tragitto storico
legato allo spazio indo-pachistano e che parla una lingua incomprensibile per
gli europei.
È inaccettabile che, in modo sistematico, delitti gravi o fastidiose
infrazioni quotidiane compiute da persone aventi diverse cittadinanze oppure
appartenenti ad etnie che non hanno niente in commune con la latinità siano
attribuite ai romeni. Si è arrivati che politici e noti realizzatori della
televisione affermino, in malafede, che sia romeno persino il cittadino
italiano Marko Ahmetovici, che, in stato di ebrezza al volante, ha ucciso
quattro adolescenti e ne ha ferito gravemente un altro, ma nei confronti del
quale la giustizia italiana si è mostrata sorprendentemente clemente. È seguito
il turno del nomade criminale di Croazia Bruno Radosavljevic, trasformato
sempre in…romeno da giornalisti peninsolari specializzati in mistificazioni.
Per sfortuna, la lista degli esempi di oltraggio nei confronti della nostra
identità è ingiustamente lunga.
Non soltanto i romeni, il cui etnonimo perpetua il nome della Città
Eterna, sono le vittime delle manovre giàmenzionate. L’ effetto è uno di
boomerang. Gli italiani — loro medesimi una volta vittime della discriminazione
e del discredito senofobo, in molti stati in cui erano emigrati, nello scorso
secolo — sono arrivati, tramite alcuni di loro, a minacciare, a umiliare e ad
attentare alla vita di persone pacifiche, ma “colpevole” di avere sangue
latino. Pertanto, persone senza principi e senza discernimento infangano il
viso degli italiani equilibrati, molti dei quali hanno istruzione solida e
ottima reputazione, in quanto semplificare fino all’ anichilimento,
generalizzare in modo totalizzante, agire in modo irresponsabile entra
perfettamente nell’ equazione comportamentale di coloro per i quali la storia
si può riscrivere a piacimento, mentre la vita delle persone può essere
stroncata senza rimorsi, anche mediante linciaggio.
In questo momento, diecine di brillanti studenti di Romania studiano,
quali borsisti, in università italiane. Non molto tempo fa, sono stati
consigliati come evitare di divenire vittime di atti di linciaggio, divenuti
possibili in seguito a irresponsabili campagne di stampa perpetrate nella
Penisola. In questo contesto, è bene sapere che i borsisti stranieri che si
trovano a Timisoara vi stanno benissimo, in quanto studiano in un clima calmo e
sano.
Timisoara è un modello di civiltà europea, in cui la multietnicità e la
multiculturalità fanno parte dell’ atmosfera vissuta nella modalità più
normale. È la città per la quale hanno optato per il loro operato migliaia di
imprenditori italiani; taluni hanno scelto la nostra urbe come luogo in cui
stabilirsi definitivamente, essendo accolti con simpatia e ospitalità dagli
abitanti.
Esprimiamo la nostra sincera speranza in una normalizzazione
possibilmente rapidissima dell’ approccio della presenza di cittadini romeni
ancora sul territorio italiano. Chiediamo, con tutta l’ intransigenza, la
rapida rettifica di tutti i casi — è vero, estremamente numerosi, ma non siamo
stati noi a frabricarli — in cui i romeni sono stati trasformati in capri
espiatori per delitti compiuti da altri.
In relazione all’ evoluzione, a breve termine, degli avvenimenti, ci
riserviamo il piacere di rivolgere a Vostre Eccellenze un caldo “Benvenuti in
Romania, a Timisoara, la città dei fiori!” oppure saremo costretti a rivolgerci
alla giustizia europea. In uguale misura come a Vostre Eccellenze, ci è
preziosa l’ identità dal Signore destinata a noi, che difendiamo pure con il
presente approccio.
In fede:
Seguono le firme di 25 intellettuali e imprenditori romeni ed italiani. La
lista delle firme è aperta.

Elenco assegnatari del appelo fatto dalla società civile di Timisoara il 14
marzo 2009, con una lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana e al
Primo Ministro italiano.

â–ª Î. P. S. Nicolae Corneanu, Mitropolitul Banatului, academician
â–ª Acad. prof. dr. ing. Ioan Păun Otiman, secretarul Academiei Române
â–ª Dr. Cristian Silviu BuÅŸoi, eurodeputat
â–ª Prof. dr. Ioan TalpoÅŸ, rector, Universitatea de Vest din TimiÅŸoara
â–ª Prof. dr. Nicolae Robu, rector, Universitatea Politehnica din TimiÅŸoara,
senator
▪ Prof. dr. Alexandru Moisuc, rector, Universitatea de Ştiinţe Agricole a
Banatului
▪ Prof. dr. Ştefan Drăgulescu, rector, Universitatea de Medicină şi Farmacie,
deputat
▪ Prof. dr. Viorica Bălteanu, Cavaler al Republicii Italiene pentru merite
culturale
â–ª Ec. PetriÅŸor Morar, om de afaceri
▪ Prof. dr. Marcel Tolcea, director general, Muzeul de Artă din Timişoara
â–ª Prof. Ioan Coriolan Gârboni, director general, Filarmonica Banatul
â–ª Prof. Corneliu Murgu, director general, Opera Română din TimiÅŸoara
â–ª Prof. dr. Daniele Pantaleoni, Universitatea de Vest din TimiÅŸoara
▪ Ing. Doina Ostafe, director general adjunct, Biblioteca Centrală
Universitară Eugen Todoran din Timişoara
â–ª Doru Botoiu, vicepreÅŸedinte, Societatea TimiÅŸoara
▪ Ing. Adrian Bodnaru, director, Editura Universităţii de Vest din Timişoara
â–ª Ing. Eugen Georgescu, codirector, Editura Eurostampa
â–ª Prof. dr. Viorel Marineasa, director, Editura Marineasa
▪ Ing. Mircea Răulescu, codirector, Editura Eurostampa
â–ª Ing. Robert Åžerban, director, editura Brumar, realizator TV
â–ª Prof. dr. Suzana Fântânariu, Universitatea de Vest, artist plastic
â–ª Ing. Cristian Telescu, director general economic, Universitatea de Vest din
TimiÅŸoara
â–ª Tiziano Chiarotto, om de afaceri italian
â–ª Beniamino Pizzuto, om de afaceri italian
â–ª Ec. Victor Enache, preÅŸedinte, AsociaÅ£ia culturală Cârlibana
â–ª Dott. Marco Baratto , Vice preÅŸedinte, AsociaÅ£ia culturală “Dacia”
(Lombardia)

Per aderire : http://www.petitiononline.com/dorubo/petition.html

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