Spettacoli dal vivo: La legge-quadro di Gabriella Carlucci

Introdurre la “pubblicità indiretta” negli spettacoli dal vivo, detassare gli utili prodotti e reinvestiti, permettere al teatro di godere delle agevolazioni previste per le piccole e medie imprese. Istituire la figura di un “manager” per gestire una compagnia di spettacolo formato dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione, promuovere la diffusione della danza italiana all’estero, liberalizzare le esibizioni degli artisti di strada, non applicando le tasse per l’occupazione di suolo pubblico e di commercio ambulante. C’è un po’ di tutto nella proposta di “legge quadro per lo spettacolo dal vivo” firmata da Gabriella Carlucci e Luca Barbareschi, deputati del Pdl, e illustrata la scorsa settimana in conferenza stampa alla Camera. Un provvedimento “generico”, che si limita a fissare i principi di una riorganizzazione globale del mondo dello spettacolo, assegnato qualche giorno fa all’esame della commissione Cultura di Montecitorio. Ma che, ha spiegato la Carlucci insieme ad altri parlamentari come Fiorella Ceccacci (Pdl), Emilia De Biasi (Pd), Paola Goisis (Lega), è stato posto tra le priorità dei lavori in commissione. “Non si può pensare di mettere fuori la cultura dalla formazione di una persona” ha detto la De Biasi. “Stavolta secondo me ce la facciamo a far passare la legge” ha invece confessato poco prima dell’inizio della conferenza stampa la Carlucci a Gigi Proietti, uno tra i tanti artisti presenti nella Sala del Mappamondo. In effetti, come si legge nell’introduzione alla pdl, sul settore dello “spettacolo dal vivo” c’è un vuoto legislativo, visto che dopo l’emanazione della legge “madre” del 1985, istitutiva del Fus (il Fondo unico per lo spettacolo) non sono mai state varate dal Parlamento le leggi “figlie”. Questo presentato, ha spiegato la Carlucci, “è un organico e snello strumento normativo” sul tema.

Il mondo dello spettacolo, hanno spiegato le deputate (bipartisan) intervenute, ha bisogno di una riorganizzazione. Servono “fondi aggiuntivi”, “dare maggiore valore alle produzioni artistiche”, “fissare dei paletti certi dopo la riforma del Titolo V della Costituzione che ha coinvolto anche la cultura”. Tra i principi cardine del provvedimento (che dovrà poi attendere i decreti attuativi) sono stati inseriti, tra gli altri: il prioritario interesse nazionale e una politica nazionale dello spettacolo dal vivo, con forme di intesa e di coordinamento istituzionale tra Stato, regioni, province, aree metropolitane e comuni; la promozione di nuovi talenti e dell’innovazione artistica e imprenditoriale (grazie anche all’istituzione di un “Fondo per la creatività”); la cadenza triennale dei finanziamenti a valere sul Fus, inteso come fondo di investimento; la disciplina della professione di agente per lo spettacolo dal vivo. Non manca la parte dedicata alla normativa sul lavoro nel mondo dello spettacolo con, ad esempio, “l’introduzione di adeguate tutele sociali e di idonee forme contrattuali correlate all’atipicità dei lavoratori dello spettacolo dal vivo” oppure con una “graduale revisione delle forme contrattuali, ispirate a criteri di maggiore flessibilità”.

La pdl chiede anche agevolazioni fiscali: introduzione della pubblicità “indiretta” e agevolazioni alle imprese di spettacolo simili a quelle concesse alle Pmi. Ma anche, all’articolo 9, il riconoscimento della figura di agente di spettacolo, “quale soggetto che, in forza di un contratto scritto di procura, rappresenta artisti, esecutori e interpreti, nei confronti di terzi, allo scopo – tra gli altri – di promuovere, trattare e definire i programmi delle prestazioni in nome e per conto dell’artista in base ad esplicito mandato”. Nuovi criteri anche per gli spettacoli di strada, con la promozione e la diffusione delle attività “con un itinerario geografico che valorizzi l’incontro tra domanda e offerta, anche con particolare riguardo alle aree del Paese meno servite, in un’ottica di equilibrio, omogeneità e peri opportunità per la collettività nella fruizione di un servizio culturale”.

(Fonte dati: IL VELINO CULTURA)

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