In Italia, chi tutela chi?

…o forse potremmo anche dire chi controlla chi?

Quanti di noi abbiano sentito la fatitica frase tanto amata da tutti i politici: ” abbiamo ereditato un deficit pubblico catastrofico”. Ogni cittadino con un minimo d’intelligenza rispoderebbe: ” dai policici che nel corso dei decenni si sono passati il testimone”. La suddetta frase e’ apparsa ancora una volta nel lunghissimo e ripetivo quasi a predefinire la propria fine discorso fatto dal presidente Berlusconi di venerdi scorso, durante il congresso che sta vedendo la nascita di del suo Partito degli Italiani (PdL). Ma tutti sappiamo che il Guru mediatico in oltre 15 anni e’ stato ben quattro volte al governo, mi chiedo e chiedo da chi l’ha ereditato se non anche da se stesso? Un discorso a mio avviso che richiama come per protocollo quello del '94, con un Gianfranco Fini ridimensionato a minimi termini, frasi dette e ridette, ritorna lo spauracchio del comunismo, male assoluto secondo Berlusconi del terzo millennio, il suo cavallo di battagna. Berlusconi accusa l’opposizione di fare uso improprio dei mezzi d’informazioni per fare propaganta politica, facendo quantitivamente lo stesso. La definisce consenvatrice e poco innovativa, ma non risulta che i provvedimenti presi dal suo governo alla tutela delle fasce piu’povere siano tanto innovativi ed efficaci Il pacchetto a scatola chiusa del disegno legge “federalismo fiscale”, non trovera’ la moglie ubriaca e la botte piena si potrebbero addirittura generare ulteriori degradi delle regioni del sud.

Fatta questa breve e semplicistica analisi, in Italia chi tutela chi? Chi, controlla chi? I sindacati non sono piu’ in grado di tutelare i lavoratori, troppo divisi Le istituzioni minimizzate nella tutela e rispetto della Costituzionalita’ delle leggi. E’ pericoloso definirsi amante della Costituzione e nel frattempo minarne i principi fondamentali, come sta avvenendo in questa legislatura. Abbiamo un’opposizione frammentata, spesso inconsciamente complice. Basti pensare al federalismo, testamento biologico, legge elettorale europea, un parlamento spesso deriso e deleggittimato per dirne solo alcune L’astensione al voto sul federalismo fiscale n’e’ la prova. Un atteggiamento ipocrita da parte di chi e stato votato per il controllo delle funzioni legislative. In un anno d’ennesimo governo Berlusconiano, l’opposizione non e’ stata ne’pragmatica, ne’coesa, e’ venuto meno il baratro e il ricatto. Federalismo fiscale si, ma prima la modifica della legge elettorale e l’abolizione delle province Testamento biologico si, ma all’insegna della Costituzionalita’. Modifica della legge elettorale europea si, ma prima il referendun. Tutti sappiamo cosa potrebbe verificarsi in una democrazia, quando viene meno un’opposizione costruttiva, verrà meno i controlli e le tutele dei cittadini, andando incontro ad un’anarchia istituzionalizzata ed ad un’amministazione paralizzata dello Stato. L’Italia con o senza Berlusconi resta ancora una democrazia ingovernabile, altro che parlare o sparlare in nome del popolo e la liberta’

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