Il boom dell’automedicazione in tempo di crisi economica

E’ cosa nota che andare a farsi visitare da un medico specialista costa caro. Oggi con la recessione imperante si cerca di risparmiare il più possibile,si tagliano drasticamente i consumi,limitandosi ad acquistare le cose essenziali,ed anche per quanto riguarda le spese sanitarie, quando occorre, si opta per il medico low coast.
E’ il caso dei dentisti. In questo periodo si registra una tendenza connessa alla crisi economica in atto che è quella dell’emigrazione a scopo sanitario e del boom dell’automedicazione in campo dentistico.
Molti italiani infatti, afflitti dal mal di denti,per spendere meno, vanno a farsi curare nei Paesi dell’est europeo anziché farlo nel nostro dove al contrario le parcelle dei dentisti sono molto più alte.
Gli italiani inoltre sono costretti ad improvvisarsi, a causa dell’ondata recessiva, dentisti ricorrendo all’automedicazione: riattaccandosi da soli ponti,capsule e denti a perno.
Sono in vendita in farmacia kit di fissaggio per ponti e capsule, ma oggi è possibile fare tutto da soli, una sorta di autarchia nella cura della bocca. E’ così possibile far brillare i denti rendendoli più splendenti, modellare un bite (una placca di resina da mettere fra le due arcate dentarie per impedire il digrignamento dei denti durante il sonno),curare un’afta.
E come all’Ikea, bisogna stare molto attenti alle istruzioni in particolar modo nella fase di montaggio perché attaccarsi da soli un ponte o una capsula è un’impresa molto difficile per un non dentista.
Tutte queste operazioni di automedicazione oltre ad essere difficili e complesse sono anche rischiose.
Se infatti l’improvvisato dentista non sta molto attento rischia di cementarsi in bocca un ponte messo male ed è per questo motivo che gli odontoiatri sconsigliano queste forme di fai da te mediche.
In generale nelle farmacie la vendita di questi kit e simili negli ultimi due anni è aumentata del 30%.
C’è chi vuole risparmiare- un bite preparato in casa costa comunque un terzo di quello impiantato dal dentista- ma anche chi crede che la salute sia come un supermercato dove entri compri e vai.
Ma entrambi questi approcci per curarsi sono sbagliati in quanto con la salute non si scherza ed è per questo opportuno, in caso di necessità, rivolgersi esclusivamente agli specialisti, anche se costano molto di più.
Ma quanto costa andare dal dentista?
Il prezzo di una visita oscilla tra i 50 e i 100 euro,quello di una lastra tra i 40 e gli 80 ,di uno sbiancamento tra i 100 e i 150 ,quello di una estrazione tra i 60 e i 130.
E’ ora interessante tracciare un identikit dei pazienti. Gli italiani che si sono rivolti al dentista in un anno sono il 39%, di questi il 41% sono donne ed il 38% uomini.
Il 49% ha un titolo di studio alto(diploma o laurea), il 26% ha la licenza elementare. Questi pazienti si sono rivolti nell’87% dei casi a medici libero professionisti, mentre solo il 12% si è rivolto a strutture pubbliche o private convenzionate.
Ma oggi in farmacia troviamo anche bombolette spray per curare le verruche dei piedi- prodotti che presentano gli stessi rischi di quelli venduti per la cura dei denti- in quanto spesso le verruche hanno delle radici profonde, per togliere le quali non basta una bomboletta ma occorrono il bisturi elettrico e l’azoto liquido, strumenti terapeutici posseduti solo dai dermatologi.
Insomma volendo trarre una conclusione saggia anche in tempi di crisi economica come gli odierni, in caso di problemi di salute è sempre meglio rivolgersi ai medici specialisti spendendo di più che risparmiare qualche euro in meno: la nostra salute è un bene che non può misurarsi in denaro.

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