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Testamento biologico. Discussione al Senato. Appello alla ragionevolezza: evitiamo una legge ideologica

Non possiamo, e non vogliamo, obbligare nessuno alla ragione, ma evitiamo di trasformare il diritto alla vita in obbligo di vita alle condizioni e nelle modalita' stabilite con un voto fatto a maggioranza.
Gli emendamenti premissivi all'articolo 1 del ddl Calabro' sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, proposti dalla delegazione radicale in Senato, erano occasione e opportunità, oltre che un appello -per maggioranza, Governo e anche opposizione- alla riflessione e alla sospensione di questo dibattito e della piega ideologica che sta prendendo l'andamento del lavori.
Il testo non-emendato su cui il Senato si dovra' esprimere nega l'evidenza:
– trattamenti sanitari quali nutrizione e idratazione artificiali non vengono più considerati tali;
– il codice deontologico dei medici e' stato svilito approvando norme che remano contro questa professione;
– la necessita' di riportare l'attenzione sulla persona e sulla sua autodeterminazione si e' infranta in poche manciate di voti e di minuti.
Stamane la Presidenza del Senato ha deciso di far votare l'incipit di alcuni emendamenti anche se non aveva un senso compiuto, e cosi' ha fatto decadere altre centinaia di emendamenti: invece di entrare nel merito di emendamenti che erano a senso compiuto e pertinenti, ha fatto uso della tecnica per far passare cio' che politicamente prevaleva nell'aula. Ora, l'accordo sul contingentamento dei tempi rischia di rendere muto il Parlamento.

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