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Narducci: Iran: “le parole di Obama avranno il loro peso nelle prossime elezioni iraniane”

Il Presidente americano Obama ha inviato un messaggio augurale per l'inizio del nuovo anno solare iraniano (Norooz) a tutti gli iraniani nel mondo e con l'occasione ha rivolto la parola alla Repubblica Islamica dell' Iran e agli iraniani che vivono in Iran.
“Un messaggio per costruire la Pace” ha commentato l’on. Franco Narducci, Vicepresidente della Commissione esteri. “Sono state parole piene di speranza e ispirate a profondi valori umani – ha sottolineato l’on. Narducci – pronunciate da un Presidente che dimostra di conoscere bene la storia e la cultura dell'Iran e degli iraniani, e che mostra grande rispetto per la comunità iraniana residente negli USA. Conoscenze da cui trae spunto per avviare un dialogo proteso allo spirito di collaborazione con tutti gli iraniani e con la Repubblica Islamica, requisiti fondamentali per la pace tra i popoli e la stabilizzazione di quella martoriata area del mondo”.
“Penso che tutti gli iraniani – ha detto Narducci – che hanno sentito e sentiranno il messaggio del Presidente americano saranno commossi e dopo 30 anni vorranno sicuramente costruire, insieme ad Obama, un futuro migliore ed avviare una radicale fase di cambiamento. Ora un primo passo è stato fatto e, come dice Obama, spetta ad ambedue i Paesi, Iran e USA, assumersi le loro responsabilità e lavorare per costruire un rapporto di amicizia, nonostante alcune risposte che sembrano una chiusura”.
“Sicuramente le parole di Obama avranno il loro peso nelle prossime elezioni iraniane del mese di giugno, ha proseguito l’on. Narducci. Infatti, la maggioranza degli iraniani chiede al Governo di usare il buon senso e lavorare per migliorare le loro condizioni di vita nella sicurezza e nella tranquillità, avviando un processo di cambiamento che porti alla costruzione di una pace duratura. Innegabilmente, ha concluso Narducci, occorre una larga partecipazione di popolo al voto per stabilire un nuovo corso, più ispirato alla democrazia e meno alle vecchie pratiche”.

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