L’operazione di fusione, c’è chi la definisce di annessione, tra il PDL ed AN, catalizza l’attenzione degli osservatori e degli analisti politici nel tentativo di interpretare quali saranno le eventuali conseguenze nell’ambito dei due schieramenti.
L’ipotesi di annessione, dicevamo, riguarda AN. Infatti, è la compagine minoritaria ad essere “accolta” nel seno del PDL e non viceversa. Senza contare che, sia la denominazione, sia la leader chip non sono certo di matrice aennina. L’operazione del Presidente Berlusconi, è stata un’opera di cesello di grande raffinatezza strategica. In concomitanza alla metamorfosi di Fini letteralmente riposizionato al centro a partire dal viaggio a Gerusalemme in poi, ha preparato al popolo di AN, un piattino bello e pronto. Le spiegazioni politiche del Presidente Fini, evidentemente pacate nel linguaggio e nei contenuti più simile al Pierferdinando nazionale che non all’anima dei colonnelli irriducibili di AN, trovano una stentata accoglienza e, probabilmente aggiungiamo, momentanea. Sino all’esistenza fisica e politica di Berlusconi, senza dubbio, assisteremo al viaggio di nozze e ad una luna di miele ormai già ampiamente consumata tra F.I ed AN. Poi tutto ritornerà come prima.
Alleanza nazionale in Popolo della Libertà è una dicitura che sul certificato di matrimonio non aggrada alla destra storica del paese. Le reazioni non tarderanno a farsi sentire.
Intanto, dai congressi prossimi, almeno una cosa dovrà apparire chiara e cioè la portata di questa finzione sino a che punto si spingerà. Non si disconosce che l’elenco delle perplessità è lungo ma in carico solo al popolo della destra guarda caso. Dall’altro versante, nessun dubbio, nessuna perplessità non fosse per i nostalgici di Forza Italia. Anche qui, un passaggio inconsueto di nostalgia per il passato da AN al PDL. Una metatesi veramente singolare.
Il futuro degli italiani all’estero dipenderà dai congressi del PDL e di Alleanza Nazionale. Sarà questo un aspetto del tutto border line, sia ben chiaro, ma potrebbe riservare una qualche eclatante sorpresa, per esempio, dimenticarsene del tutto. In Alleanza Nazionale solo l’ex Ministro Tremaglia è l’irriducibile vessillo degli italiani all’estero, nessuno è più propenso a spalleggiarlo neanche in AN. Nel Popolo della Libertà, di contro, sono ormai lapalissiane le posizioni di insofferenza nei riguardi delle comunità italiane all’estero:«chi non paga le tasse in Italia…» frase di Berlusconi che non la mandò certo a dire. Le preoccupazioni dell’ex Ministro per gli Italiani nel mondo sono fondate ecco perché ricorre ai ripari per prevenire, con la riunione straordinaria del direttivo del CTIM che comincia oggi, ogni boutade che potrebbe venir fuori dai congressi dei “promessi sposi”. Non per ultima la preoccupazione di Tremaglia per la costituzione del un nuovo Partito degli Italiani dall’Estero che prende piede in tutto il mondo frutto della insoddisfazione e della delusione delle comunità italiane all’estero.
Staremo a vedere dunque ma aspettiamoci ancora un clima edulcorato dagli interessi elettorali prossimi. Dovremo saper leggere tra le righe per cogliere definitivamente, tra le altre, quali istanze, quali interessi, quali prospettive, in quale considerazione il nuovo PDL terrà le comunità degli italiani sparse per il mondo.