«Katyn» di Andrzej Wajda: chi l’ha visto?

Caro Beppe, cari Italians,
vorrei concentrare per un attimo la vostra attenzione su un fatto che ha dell'inquietante assai. Prologo: nel 1940 a Katyn, in Bielorussia, la polizia segreta di Stalin deportò e trucidò 15 mila ufficiali e soldati polacchi, dopo la spartizione della Polonia decisa con il patto Molotov-Ribbentropp. Particolare di non poco conto, fino alla caduta del comunismo fu fatto credere a tutti noi che ad ammazzarli erano stati i nazisti. Nel 2007 candidarono all'Oscar come miglior film straniero un film su quell'eccidio dal titolo Katyn dell'ottantatreenne regista Andrzej Wajda. Nel 2008 il film fu presentato al Festival di Torino dalla casa di distribuzione Movimento Film la quale annunciò che ne sarebbero state stampate 60 copie e che sarebbero state distribuite in Italia a fine gennaio 2009.
Domanda: chi l'ha visto? Voi l'avete visto? Io no, pur avendolo cercato ovunque. Ho solo notizia che sia attualmente in visione in non più di 5-6 sale cinematografiche in tutta Italia. Il film evidentemente non piace, e non è nemmeno il caso di chiedersene il perché. Da una recente intervista al regista sul settimanale Tempi si apprende come in Russia si siano esercitate pesanti intimidazioni verso chi nutriva la malaugurata intenzione di proiettare la pellicola in qualche sala, e che in altri Paesi europei le cose non sianno andate molto meglio. In Italia non serve intimidire nessuno. Basta insabbiare i casi, addormentare le coscienze, far aspettare ancora qualche settimana e chissà chi sarà il cretino che avrà ancora tempo e voglia di ricordare la faccenda. Per questo faccio mio un appello che ho ricevuto da altri colleghi insegnanti: il film sia richiesto dalle scuole di tutta Italia e mostrato ai ragazzi. In tale occasione si potrebbe aggiungere a un film vero anche il racconto di questa inquietante storiella altrettanto vera: e la lezione di storia diverrebbe, anche se molto triste, lezione di vita.

Caterina Diemoz , katydiz@virgilio.it

http://www.corriere.it/solferino/severgnini/09-03-17/08.spm

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