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Otto Marzo a Padova all’insegna della cultura

Otto Marzo a Padova all'insegna della cultura

La giornata della donna e il buon senso degli operatori culturali a Padova hanno prodotto una serie di iniziative volte a contrastare sul piano delle idee l'incultura alla base di azioni d'ignobile violenza verso le donne.

di Giuseppe Muscardini *)

Due significativi omaggi della città di Padova alla donna, hanno contrassegnato la giornata dell’otto marzo. Palazzo Zuckermann ha aperto i battenti per una mostra intitolata Canova e la bellezza femminile nell’ideale neoclassico, con esposizione di gessi, vasi di fattura neoclassica, stampe, placchette, gemme e cammei con soggetti rigorosamente ispirati alla figura femminile. Fra i gessi campeggia il bozzetto della Maddalena penitente realizzato da Canova nel 1795 (uno dei due bozzetti esistenti al mondo) proveniente dalle collezioni dei Civici Musei di Padova e recentemente restaurato grazie ad un intervento rispettoso della materia friabile di cui è costituito. Ne è risultato un risarcimento eccellente che conferisce maggior preziosità agli oggetti collocati nelle teche o nei supporti espositivi, quasi a dare maggiore forza simbolica ai metalli cesellati, alle ceramiche e alle corniole su cui “leggiamo” intriganti profili, rotondità e fattezze femminili.
Ma sono fattezze celebrative, che al di à del comprensibile apprezzamento per le “grazie” muliebri, evocano il valore sociale detenuto dalla donna nei secoli. Collocarne il viso finemente cesellato entro un ovale, o inciderne il profilo in un cammeo, vale a riconoscerle compiutamente alla donna la dignità morale acquisita non solo all’interno del rassicurante alveo famigliare, ma spesso nel mondo dei potenti e dell’arte. Una palese testimonianza ci viene da tre grandi protagoniste della storia della musica, dalle veneziane Maddalena Lombardini e Regina Strinasacchi, e da Clara Wick, precoce talento pianistico e in seguito moglie di Robert Schumann. Le composizioni musicali scritte dalle tre donne erano in programma all’Auditorium del Teatro Pollini nell’ambito di un concerto tenuto dei celebri Solisti Veneti diretti dal Maestro Claudio Scimone. Maddalena Lombardini e Regina Strinasacchi godettero entrambe della piena ammirazione di Wolfgang Amadeus Mozart; mentre Clara Wick, nata in epoca più recente rispetto a quella del grande Salisburghese, compose all’età di quattordici anni un melodioso Concerto op. 7 in la minore per pianoforte e orchestra, manifestando, pur giovanissima, grande maturità musicale. La stessa maturità riscontrata nella pianista sedicenne Leonora Armellini, nostra apprezzata contemporanea, che ha eseguito come solista il Concerto di Clara Wick con rara maestria.
Un unico rammarico. Mentre è possibile visitare fino al 26 aprile la bella mostra di Palazzo Zuckermann sull’ideale neoclassico della bellezza femminile, dovremo di certo attendere a lungo prima di vedere riuniti in un concerto abilmente eseguito e diretto come quello di domenica scorsa, tante eccellenze musicali femminile del passato e del presente. Almeno fino al prossimo otto marzo. Nell’attesa è doveroso prendere atto della meritoria attenzione del Comune di Padova espressa nei confronti di tutte le donne, nel giorno dell’annuale festa dell’8 marzo. Molte mimose passavano di mano in mano sia a Palazzo Zuckermann che nell’androne di accesso all’Auditorium del Teatro Pollini, prima e dopo il concerto.
Un’inondazione di rametti gialli che nei contenuti era lo sfondo ideale per celebrare con partecipata sensibilità una data, un ruolo sociale ed affettivo ben evidenziato per l’occasione con il ricorso all’arte e alla musica. Se certi uomini brutali facessero tesoro di queste esperienze, se nella vita di tutti i giorni ignorassero le latenti competizioni dei ruoli tra uomo e donna, autoeducandosi alla sensibilità che può venire dall’ascolto della buona musica e dalle fascinazioni dell’estetica, avrebbero meno tempo per far germinare nella loro mente malata le violenze e gli stupri di cui spesso si macchiano, quasi sempre in branco, vigliaccamente.

*) Giuseppe Muscardini vive a Ferrara dove lavora presso la Biblioteca dei Musei Civici d'Arte Antica. Narratore e saggista, collabora con “Nuova Antologia”, “Belfagor” e molte altre testate italiane e internazionali. È membro attivo della “Associazione Svizzera dei giornalisti specializzati” (Verband Schweizer Fachjournalisten – SFJ). Per le Edizioni dell'ADL ha pubblicato L'Empietà di Marte – Elogio dei giovani che ripudiano la guerra (Zurigo, 2007).

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