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Politica e’…diritti inviolabili…doveri inderogabili di solidarieta’.

“ Per non buttare la Costituzione dalla finestraacculturiamo e umanizziamo la politica ”

Un anno fa nel “festeggiare” i 60 ani della nostra Costituzione, accolsi l’appello del Capo dello Stato, per piu’ rispetto della Carta.

Nella nostra dimenticata Carta dei Diritti e Doveri di tutti i cittadini c’e’ un articolo che dovrebbe essere nel cuore di tutti coloro che volessere intraprendere la via della politica:

“ La Repubblica (Stato) riconosce e GARANTISCE i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singlolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita’..e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta’ …politica, economica e sociale.” (art.2)

La norma trascrive il linguaggio giuridico il principio personalista, ovvero la persona e non la collettivita’, partitismo o classismo.

Dal punto di vista di un principiante, guardando alla realta attuale parole come: ” garantire i diritti inviolabili dell’uomo” e “ doveri inderogabili di solidarieta’, suonano del tutto incomprensibili. Dopo l’emanazione della Costituzione, l’articolo secondo e’ stato il piu’ violato dai politici. Ci fosse stato il reato di vilipendio alla Costituzione per tutti i parlamentari oggi saremmo davanti ad una vera e propria catastofe. Questi diritti inviolabili e irrinunciabili sono come una “seconda pelle “ per la persona umana, sia essa italiana o “straniera”. Liberta’ed uguaglianza d’opportunita’ è e sono stati valori di conflittualita’ perenne, da parte di chi e’ portato a governare e la parola “tutti” non ha mai fatto parte delle “competenze” culturali se vogliamo del legislatore. Tutti i cittadini hanno il dovere d’essere fedeli alla Repubblica (Stato) e di osservare la Costituzione e le leggi, come narra l’articolo 54. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, adesso si capisce l’origine del titolo Onorevole, peccato che sia venuta meno la disciplina. Il cittadino che sia esso l’ultimo della “classe” o il privelegiato, alla politica e al legislatore, non chiede altro di adempiere durante il suo mandato alla realizzazione di questi diritti e doveri. Sono il sale di tutte le democrazie. Una politica, un parlamento che non riesca a garantire dopo una crisi economica autoinflitta come quell’attuale i principi fondamentali inviolabili come casa, lavoro e una vita dignitosa economicamente, non puo’ che essere definita fallimentare. Fedelta’e osservarvanza dela Costituzione, fa parte del giuramento e promessa, fatta dal Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio e ai singoli ministri, personalmente l’estenderei a tutti i funzionari pubblici, con correlati reati giuridici. Questa e’ semplice fantapolitica purtroppo, per qualchealtro è demagogia pura. Resta di fatto che per un profano la Politica resta ancora una brutta bestia da domare. Presto o tardi al cospetto delle future generazioni come è solito fare, non ci rimane che giustificarsi fatalmente, che all’epoca sembrava una buon’idea. La Politica e’ diventata senza amima e poesia, spirito collaborativo e umanistico e’ venuto meno essenzialmente il culto della Costituzione. Cosi’ e’ la vita e cosi’ e’ anche la politica.

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