DC/ CON SILVIO A ROMA E CON DI PIETRO AD ASCOLI PICENO

Democristiani del PdL: “Il Ppe è la strada è possibile per una nuova unità dei cattolici nella vita politica”
ASCOLI PICENO, 8 mar. – “Che dalla diaspora della vecchia Democrazia Cristiana siano sorte decine di Dc, tante a destra quante a sinistra, e che alcune di esse abbiamo cammin facendo cambiato casacca, è cosa nota. Assolutamente singolare è quello che accade invece ad Ascoli Piceno e provincia, dove c’è un comitato provinciale della Democrazia Cristiana, che a livello nazionale fa capo a Giuseppe Pizza, sottosegretario all’istruzione del Governo Berlusconi, schierato insolitamente a sinistra, ovvero in totale antitesi alla propria segreteria nazionale”. Lo fanno notare Francesco Petrelli ed Ignazio Buonopane, leader democristiani del PdL ascolano. “Appurare questa palese antitesi in internet – proseguono Petrelli e Buonopane – è, a dire il vero, anche spassoso. Sul sito democraziacristiana.org campeggia, infatti, una inconfutabile alleanza col Popolo della Libertà, siglata con un saldo nodo tricolore; su quello democraziacristiana.marche.it, invece, fanno bella mostra di sé comunicati congiunti di questo comitato, che localmente fa capo all’ex assessore regionale Gino Vallessi ed all’ex sindacalista Domenico Fanini, col Pd, il Partito Socialista di Nencini, ed addirittura l’Italia dei Valori e la Federazione dei Verdi”. “Recentemente, ovvero il 27 febbraio scorso, la Dc di Pizza – argomentano ancora gli esponenti dc -, quella che sta con Berlusconi, in un ordine del giorno approvato all’unanimità dalla Direzione nazionale (della quale presumibilmente non faranno parte né Vallesi, né Fanini, né Giorgio Giombini, il segretario regionale di questa costola dissidente) conferma l’alleanza con il Popolo delle Libertà con il quale, si legge nel documento ufficiale “intende concorrere, attraverso la presentazione di proprie liste aventi il simbolo storico del Partito, alle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009”. Il documento poi sottolinea che “laddove non è possibile realizzare le condizioni di intesa con il PdL, il Partito è vincolato alla presentazione di liste autonome ed eventuali deroghe per accordi locali di programma devono essere preventivamente autorizzati e successivamente approvati dall’Ufficio Politico Nazionale”. “Senza voler entrare nelle beghe altrui di partito – concludono Petrelli e Buonopane – e tanto meno nelle importanze localistiche, certi sin da ora che la scelta sinistra degli amici Vallesi e Fanini sia stata preventivamente autorizzata e successivamente approvata dal loro Ufficio Politico Nazionale, l’intenzione dei sottoscritti è solo quello di ricordare come di fatto tutti i democristiani, non ultimi quelli dell’Udc, come di certo noi nel PdL, si riconoscono nel Ppe, il Partito Popolare Europeo, convinti che su questa strada è possibile una nuova unità dei cattolici nella vita politica. Rimane quindi davvero difficile pensare come sia possibile condividere valori e metodologie, se non quelle magari locali, con chi del Ppe non fa parte e, siamo certi, non ci pensa nemmeno minimamente a farne”.

Democristiani del PdL: “Il Ppe è la strada è possibile per una nuova unità dei cattolici nella vita politica”
ASCOLI PICENO, 8 mar. – “Che dalla diaspora della vecchia Democrazia Cristiana siano sorte decine di Dc, tante a destra quante a sinistra, e che alcune di esse abbiamo cammin facendo cambiato casacca, è cosa nota. Assolutamente singolare è quello che accade invece ad Ascoli Piceno e provincia, dove c’è un comitato provinciale della Democrazia Cristiana, che a livello nazionale fa capo a Giuseppe Pizza, sottosegretario all’istruzione del Governo Berlusconi, schierato insolitamente a sinistra, ovvero in totale antitesi alla propria segreteria nazionale”. Lo fanno notare Francesco Petrelli ed Ignazio Buonopane, leader democristiani del PdL ascolano. “Appurare questa palese antitesi in internet – proseguono Petrelli e Buonopane – è, a dire il vero, anche spassoso. Sul sito democraziacristiana.org campeggia, infatti, una inconfutabile alleanza col Popolo della Libertà, siglata con un saldo nodo tricolore; su quello democraziacristiana.marche.it, invece, fanno bella mostra di sé comunicati congiunti di questo comitato, che localmente fa capo all’ex assessore regionale Gino Vallessi ed all’ex sindacalista Domenico Fanini, col Pd, il Partito Socialista di Nencini, ed addirittura l’Italia dei Valori e la Federazione dei Verdi”. “Recentemente, ovvero il 27 febbraio scorso, la Dc di Pizza – argomentano ancora gli esponenti dc -, quella che sta con Berlusconi, in un ordine del giorno approvato all’unanimità dalla Direzione nazionale (della quale presumibilmente non faranno parte né Vallesi, né Fanini, né Giorgio Giombini, il segretario regionale di questa costola dissidente) conferma l’alleanza con il Popolo delle Libertà con il quale, si legge nel documento ufficiale “intende concorrere, attraverso la presentazione di proprie liste aventi il simbolo storico del Partito, alle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009”. Il documento poi sottolinea che “laddove non è possibile realizzare le condizioni di intesa con il PdL, il Partito è vincolato alla presentazione di liste autonome ed eventuali deroghe per accordi locali di programma devono essere preventivamente autorizzati e successivamente approvati dall’Ufficio Politico Nazionale”. “Senza voler entrare nelle beghe altrui di partito – concludono Petrelli e Buonopane – e tanto meno nelle importanze localistiche, certi sin da ora che la scelta sinistra degli amici Vallesi e Fanini sia stata preventivamente autorizzata e successivamente approvata dal loro Ufficio Politico Nazionale, l’intenzione dei sottoscritti è solo quello di ricordare come di fatto tutti i democristiani, non ultimi quelli dell’Udc, come di certo noi nel PdL, si riconoscono nel Ppe, il Partito Popolare Europeo, convinti che su questa strada è possibile una nuova unità dei cattolici nella vita politica. Rimane quindi davvero difficile pensare come sia possibile condividere valori e metodologie, se non quelle magari locali, con chi del Ppe non fa parte e, siamo certi, non ci pensa nemmeno minimamente a farne”.

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