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Che ce ne facciamo di 18 parlamentari, se basta un Gonnella?

Mentre in Italia la stampa nazionale grida “AL MOSTRO, AL NOSTRO” Una parte della stampa italiana all’etero grida “ALLO STUPIDO, ALLO STUPIDO”

Ecco di cosa si tratta..

Dopo la reazione positiva dell’On. Frattallone alla mia petizione https://archivio.politicamentecorretto.com/index.php?news=11322

personaggio non certamente di sinistra, arriva una reazione ambiqua dal giornale L’Italiano diretto da un altro personaggio autorevole, dichiaratamente d’estrema destra Gian Luigi Ferretti, il titolo non e’ mio ma un collaboratore de: l’Italiano immagino.

——–Titolo che il sottoscritto con poca conoscenza della lingua italiana rifraserebbe” A cosa servirebbero i 18 parlamentari, se basta un Gonnella”, di solito non si inizia mai una frase con una congiunzione ———. .

In effetti, l’articoletto apparso sul giornale riportava l’assegnazione alla III Commissione Affari Esteri della mia petizione e poposta dettagliata di modifica dei Comites e soppressione dei Cgie in cui si afferma: “ un cittadino italiano residente a Londra, Carmine Gonnella prende penna e carta e scrive alle tre piu’ alte cariche dello Stato una petizione e il 26 febbraio viene assegnata alla Commissione Affari Esteri” Nello stesso si fa riferimento anche all’articolo 50 della Costituzione, atto che ogni cittadino puo’far proprio per sollecitare il legislatore a delle modifiche e riforme legislative. L’ articolo 50 non e’ stato inserito nella Costituzione ieri o l’altro ieri bensi’ nel lontano 1948, L’articolo (e qui casca l’asino) finisce con” anche se il contenuto della petizione è semplicemente e sonoramente delle stupidaggini. Per fortuna che lo Stato Italiano e’ ancora di diritto e’ probabilmente sara’ la Commissione a decretare le mie stupidaggini, parimenti sara’ la magistatura a giudicare i cosidetti “MOSTRI MEDIATICI”. In primo luogo non ho mai usato la penna ma la tastiera, in secondo luogo, L’Italiano” non ha pubblicato in dettagli come ha fatto Politicamentecorretto e L’ItaloEuropeo di Londra diretto da Filippo Baglini il contenuto della petizione incriminata. Adesso parlo da “cittadino/ lettore e non da fondatore de: la Voce Alternativa e piccolo operatore dell’informazione telematica dall’estero Il sottoscritto quando fa informazione non si dichiara ne’di destra, ne’di sinistra onde evitare disinformazione. In due anni di pubblicazioni telematiche ho sempre criticato l’operato degli eletti all’estero indiscriminatamente, anzi in una mia precedente petizione (di una lunga seia) assegnata alla Prima Commissione Permanente Affari Costituzionali, in cui chiedevo al legislatore l’abolizione (ahime’ ancora stupidamente) della Legge Tremaglia ed un ritorno al voto attivo e passivo a tutte l’elezioni con voto postale/elettronico, Ho sempre pubblicato tutti i comunicati stampa degli eletti all’estero a prescindere, L’On Narducci e L’On. Picchi ne sono testimoni. Ambedue guarda il caso, componenti della suddetta Commissione. Adesso capisco perfettamente il perche’ gli italiani all’estero sono ancora a digiuno d’informazioni, la cosidetta Stampa Italiana all’Estero, e’ ancora troppo monopolizzata da pochi e per partito preso, come si suol dire. Faccio una quasi premessa, avvelondomi ovviamente dei miei diritti costituzionali, presentero’ ( oggi domani o dopodomani) una nuova petizione di comune neccessita al riguardo, in cui chiedero’ la soppessione dei contributi statali a quelle testate giormnalistiche che dichiarono o si pecepisce l’appartenenza ad un partito politico, ad un patronato. Asseganre i contributi solo dopo che si fosse accertata, l’esatta titatura e diffusione. Inoltre la petizione e’ stata pubblicata nell’ultima edizione della Voce Alternativa il 23 di febbraio e spedita tra l’altro ad altre 20 testate di stampa italiana all’estro ivi incluso L’Italiano.

“ E’ proprio vero quando si dice intorno a noi italiani, che amiamo arrivare sulle scene sempre a fuoco spento.”

Riporto per corretteza d’informazioni l’articolo in calce e un battibecco “costruttivo” su L’Italiano.

Il Sig. Carmine Gonnella, privato cittadino residente a Londra, ha preso carta e penna, ha scritto una petizione e l’ha inviata alle Camere secondo quanto stabilito dall’art. 50 della Costituzione della Repubblica Italiana:

“ Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”. Ed ecco che, nella seduta del 26 febbraio alla Camera, detta petizione è stata assegnata alla Commissione Affari Esteri. Ma come? Da quando esistono i parlamentari eletti all’estero ci siamo dovuti sorbire quasi quotidianamente i loro comunicati trionfalistici: “La mia proposta di legge è stata assegnata alla Commissione Tale”. Come fosse una grande vittoria. Ce li siamo immaginati stanchi al traguardo come Dorando Pietri, ma felici per il compito portato a buon termine. Ma ora ci accorgiamo che chiunque di noi avrebbe potuto fare, fra l’altro con molto meno spesa, lo stesso lavoro. Infatti mi spieghi chi può quale sostanziale differenza ci sia fra la petizione di Gonnella e la proposta di legge del deputato X. Lasciamo perdere il dettaglio che Gonnella abbia in realtà scritto delle sonore stupidaggini. Anche gran parte di quanto prodotto dai parlamentari eletti all’estero è della stessa specie.

Stefano Pelaggi

Risposta ad un mio intervento su L’Italiano.

Signor Gonnella, “sonore stupidaggini” era naturalmente un mio giudizio soggettivo. Forse avrei dovuto chiamare “iniziative strampalate” quelle che fanno perdere tempo alle istituzioni, il cui tempo è costosissimo. Lei propone come panacea soluzioni antimoderne. Non è rinunciando al progresso e tentando di ritornare all'età della pietra, caro signor Gonnella, che si fa il bene degli italiani nel mondo.
Non me ne voglia e continui pure a produrre petizioni e fondare improbabili partiti. E' suo diritto

Stefano Pelaggi

Bravo signor Pelaggi

Le faccio presente che il sottoscritto da perfetto semianalfabeta ha fondato una testata telematica totalmente gratuita, senza un soldino dallo Stato o da partito che si voglia certamente non un partito, lungi da me il funesto pensiero, sono un antipolitico dichiarato; anchese un domani dovessi volendo aderire ad un partito politico. E poi signore carissimo quale sarebbe la sua alternativa ? Si sara’ fatto delle idee meno stampalate e moderne, onde evitare al contribuente italiano di regalare milioni a Comites e Cgie e ritornare all’eta’ della pietra?

Carmine Gonnella cittadino italiano all’estero

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