Sicurezza: un paradosso italiano

Il governo ha recentemente varato un disegno di legge in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità.
Ma ha contemporaneamente tagliato i fondi destinati a questo comparto creando così una situazione paradossale, degna di diventare un allestimento del teatro dell’assurdo.
Questo taglio determina il blocco alla riparazione delle automobili della polizia qualora si guastino e, di fatto, rende impossibile il controllo del territorio ad opera delle forze dell’ordine che, in caso di rottura degli automezzi sono costretti a rimanere fermi nei commissariati.
Non solo. Gli investimenti stanziati per l’anno appena iniziato, sono appena sufficienti al rifornimento di benzina.
Lo stop alle manutenzioni è contenuto in una circolare del ministero dell’Interno che rivela la non adeguatezza delle risorse finanziarie messe a disposizione della gestione patrimoniale della polizia di Stato.
La circolare, indirizzata sia agli autocentri sia al servizio nautico della polizia(per sospendere anche la manutenzione ai mezzi navali) constata, in stile burocratico, come sul capitolo relativo alle spese per la gestione e la manutenzione dei veicoli della polizia gli stanziamenti di bilancio risultano di gran lunga non sufficienti rispetto agli effettivi fabbisogni.
La conseguenza è ovvia: i responsabili delle manutenzioni di tutti gli automezzi sono invitati a limitare le spese ai soli rifornimenti di benzina.
Così se un mezzo necessita di interventi di manutenzione resta fermo in garage. Fanno eccezione le ultime auto acquistate, fra le quali l’Alfa 159, la Grande Punto e la Stilo, che beneficiano di un contratto che prevede per un certo periodo di tempo l’assistenza.
Secondo i dati forniti dai sindacati di polizia a Roma, dall’inizio dell’anno si sono fermati 250 mezzi.
A Napoli sono in garage, in attesa di interventi di manutenzione 228 auto. C’è così ora il rischio che in pochi mesi molte auto della polizia restino bloccate da guasti per riparare i quali non ci sono i fondi necessari.
Ma cosa ha costretto il dirigente dei servizi tecnico logistici a diffidare gli autocentri dallo svolgere la regolare manutenzione sui mezzi terrestri e navali?
Il motivo potrebbe essere ricercato nel debito accumulato nel 2008 che ammonterebbe a circa 18 milioni di euro.
Quindi, il fondo per l’anno appena iniziato per la motorizzazione, tagliato del 60% rispetto a quello del 2008, potrebbe servire soltanto a coprire il debito dell’anno scorso.
Una volta quindi colmato il deficit del 2008 non ci sarebbero più i soldi per il 2009. Di qui la circolare che dispone lo stop della manutenzione.
Eppure, altro paradosso di questa storia, l’estate scorsa i ministri della Giustizia e dell’Interno, avevano annunciato che avrebbero destinato alla sicurezza un miliardo di euro confiscati alle organizzazioni criminose.
Ma che fine hanno fatto questi soldi? Era solo propaganda?
Secondo le organizzazioni sindacali della polizia, attualmente è attivo solo un contratto nazionale che assicura il rabbocco dell’olio, il cambio delle batterie esaurite e quello delle gomme usurate.
Per quanto riguarda le auto in garanzia, va segnalato che per la sostituzione delle frizioni esiste un oneroso contenzioso con la Fiat che contesta un uso improprio delle vetture.
Il risultato finale? La sicurezza dei cittadini italiani rischia di indebolirsi se non ci saranno i necessari interventi finanziari.

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