Alle ore 17,17 Anna Finocchiaro, da lettura dei risultati dello spoglio delle schede, che vedono andare ad Arturo Parisi voti 92 e a Dario Franceschini voti 1047 su 1,258 votanti
L’assemblea accoglie con un lungo applauso il nuovo segretario.
Che annuncia: “È tornato l’ottimismo, quella di Veltroni è stata una scelta d’amore verso il partito che ha fondato. Adesso è la stagione dell’unità…”
“Le primarie? C’è il rischio che siano uno strumento plebiscitario e non democratico – dice Piero Fassino lanciando la candidatura di Franceschini -. Serve più partito e che si più solidale”. Un partito vero, insomma. “Con iscritti, circoli e non solo gazebo dove si raccolgono le firme” scandisce il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani. “Si parla delle primarie come un bagno salvificatore ma non è così” attacca Ermete Realacci. (da repubblica.it)
Nelle precedenti 10 righe c’è, tutto il nuovo Partito Democratico, caro Walter Veltroni, caro popolo delle primarie, caro popolo degli Stati Uniti d’America, io, insieme a milioni di Italiani che votano a sinistra, al centro e a destra, non credo che le primarie per legge americane o quelle italianissime proposte da noi cittadini le Primarie aperte per legge, siano plebiscitarie e non democratiche.
Certo se si continua a fare primaria semi chiusa di partito, o a convocare sotto i gazebo i cittadini, per fagli credere che il nuovo partito è nato per loro volontà, si il rischio che questa farsa sia non democratica e plebiscitaria è possibile, cosi però sì svilisce la partecipazione, dei cittadini, alla vita politica. Sì iniziò qui a Roma, il primo embrione di primaria per la scelta di Francesco Rutelli a Sindaco l’associazione Roma Europea organizzò una serie di gazebo di seggi presso associazioni e sedi di partito a Roma per scegliere ai cittadini… Poi sempre a Roma fu la volta di An il rimpianto Augello, organizzò una vera primaria semi chiusa (iscritti e simpatizzanti), per scegliere Silvano Moffa, un vero successo e sotto la spinta delle primarie Moffa divenne Presidente della Provincia di Roma. Poi l’Ulivo mise fra i suoi punti fondanti le primarie, ma bisogna aspettare la seconda candidatura di Romano Prodi per vedere, la primaria semi chiusa di coalizione, un vero successo di partecipazione… Poi Walter Veltroni e tremilioni di persone in fila per una primaria semi chiusa di partito… Fra la primaria per la scelta di Rutelli e la primaria del Pd, c’è un intensa attività di cittadini, riunitisi nel Comitato per le Primarie Aperte guidati da Guido De Simone, con il sottoscritto coordinatore, che nel 2004 deposita un proprio disegno di legge di iniziativa popolare firmata dallo stesso Guido De Simone e fra gli altri dall’avv. Antofrancesco Venturini e nel 2007 fa partire la raccolta di firme da me coordinate, in molte città si ha un accordo con i referendari e si raccolgono firme congiunte. Facemmo evidentemente tanto fastidio da essere aggrediti il 1 maggio in piazza San Giovanni, durante la raccolta congiunta… e successivamente il popolo delle primarie aperte si costituì in La Mia Italia presentando liste a Roma e Provincia candidando alla Provincia Edoardo Siravo ed al Comune Umberto Calabrese…
Altro Comitato per le primarie per legge, più legato al Pd è quello che fa capo al Professore Mario Pasquino e quindi ad Arturo Parisi, la loro attività ovviamente è tutta interna al Pd.
Ho voluto sintetizzare e indicare alcune tappe del popolo delle primarie, perché credo che le primarie, sia uno strumento democratico per la selezione dei candidati, adattabile persino, in questa vigente che proprio il gruppo dirigente del Pd, unito a tutta la sinistra non ha cambiato in due anni di governo Prodi, regalando al paese un secondo parlamento di nominati, con l’unico criterio della fedeltà al capo o alla oligarchia.
Perché se l’ordine di inserimento e i candidati fossero designati per primarie aperte per legge, anche questa vigente legge elettorale diverrebbe democratica.
No, non credo all’alchimia gattopardesca, che cambiando tutto, tutto rimanga lo stesso. Se veramente, le parole su riportate di Piero Fassino e da altri dirigenti, fossero confermate, il Pd di Walter Veltroni , è finito, e con questo sogno è finita la speranza durata 16 anni di una democrazia matura e partecipata. Oggi è nato un altro partito con altre aspirazioni ed altri valori.
E fa bene, ad essere preoccupato Silvio Berlusconi, perché non ha opposizione e senza opposizione le nazioni non possono definirsi democratiche, ma il suo problema è che l’Italia, si sta affidando a lui, come al salvatore della patria, ma i segnali che fino ad ora, il suo governo ha portato avanti sono insufficienti. La crisi è si globale, ma noi siamo senza un progetto economico e sociale per contrastarlo e si va avanti alla giornata, distraendoci dai veri problemi.
Mi sembra di essermi svegliato come Troisi e Benigni in “Non ci resta che piangere” in un’altra era, in un regno pre rivoluzione francese, dove se no, uno stato di diritto, il governo ammette di non saper controllare il territorio affidando a privati il controllo del territorio si è totalmente in monarchie pre rivoluzione… i feudi erano infatti controllati da milizie private, leggasi i promessi sposi ed i famosi Bravi
Già abbiamo ripristinato l’elemosiniere di stato tipico delle corti pre rivoluzione, che erano ben più generosi un sacchetto d’oro, sono ben più di 40 euro mese.
Ecco Segretario Franceschini, lei che ha una formazione cattolica come me, che cosa ha visto oggi per essere ottimista, se anche l’Argentina sta protestando contro di noi per le infelici battute del Premier, se la chiesa è sobbalzata di fronte alle “ronde”, e “Famiglia Cristiana” sono mesi che da sola urla nel deserto dell’indifferenza, lo illustri e soprattutto lo dimostri, giorno per giorno che è tornato l’ottimismo, ma cioè che sta più a cuore a un democratico di questo che caparbiamente chiamo “Bel Paese” che sia di destra di centro o di sinistra, è avere un’opposizione reale concreta che sia realmente diversa, da chi ci governa, in me l’amarezza che Obama in Italia si è fermato a Firenze o azzererà anche questa decisione popolare? (www.agoramagazine.it)