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On. Franco Narducci (PD): Sulla rete consolare in Germania il Governo risponde senza dire niente

Dopo l’allarme per la situazione consolare in Germania lanciato con l’interrogazione a risposta immediata in Commissione dall’on. Franco Narducci, il Ministero degli Affari Esteri rappresentato dal Sottosegretario Craxi ha risposto in maniera evanescente e senza prendere posizione sui termini concreti della questione posta dall’interrogante.

Infatti alla richiesta dell’on. Narducci tesa a sapere “quale azione intenda svolgere il Ministero degli affari esteri, in un quadro di informazione costruttiva verso gli organi di rappresentanza dei nostri connazionali, per assicurare la continuità di funzionamento delle sedi consolari in Germania ristabilendo la dimensione degli organici addetti alla rete consolare nella sua attuale dimensione” non è stata data una risposta soddisfacente, né nella forma né nel merito.

Il governo si è limitato a dire che “è in corso una riflessione sul miglior utilizzo che potrà essere fatto delle – scarse – risorse finanziarie stanziate per il MAE”. Il Sottosegretario Craxi ha sottolineato che l’ottica è sempre quella di razionalizzare la rete consolare e, grazie anche all’informatica, rendere i servizi più efficienti: migliorare la comunicazione istituzionale (trasparenza delle procedure), abbreviare i tempi di trattazione delle pratiche, limitare l’esigenza per il cittadino di recarsi in Consolato. “Una volta ultimata tale riflessione generale, ne verranno comunicati gli esiti secondo le forme consuete” ha rimarcato la rappresentante del Governo.

Parole che lasciano presagire la reazione degli italiani in Germania: intanto che il Governo riflette i nostri concittadini all’estero non sanno quale sorte avrà il loro punto di riferimento sul territorio, l’ufficio che deve collegarli amministrativamente all’Italia, ma anche tutelarne gli interessi nel Paese di accoglienza e promuovere il sistema economico italiano nel quadro delle relazioni internazionali. Uffici che ora potrebbero sparire (se non vi sarà un ravvedimento) come è avvenuto altrove, poiché come afferma il Governo “nel frattempo, l’Amministrazione non ha potuto esimersi dal realizzare alcuni limitati interventi sull’intera rete esterna, effettuando dei “congelamenti” di posti ovvero rinviando avvicendamenti di personale all’estero”.

“Una linea perdente – ha dichiarato l’on. Franco Narducci – perché smantellando la rete di presenze si chiudono anche i canali dei preziosi rapporti con le comunità e con i sistemi economici dove vivono le comunità stesse. Un aspetto che non sfugge a Peter Müller, attuale Presidente della Camera dei Länder, la seconda carica dello Stato tedesco, che sulla eventuale chiusura del Consolato di Saarbrücken ha affermato che “non può perdere il suo interlocutore principale per quanto concerne la consistente presenza italiana nel Saarland”, la sua regione, di cui è stato anche Governatore.

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