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Sanremo sara’ sempre Sanremo e noi saremo sempre piu’ poveri!

Non e’ ancora iniziato ed io mi sono gia’ “ingozzato” di tanta retorica e liberismo incontrollato.

Se qualcuno desse un centesimo per ogni parola spesa e buttata giu’ senza un minimo di considerazione per la crisi economica, debelleremmo la fame nel mondo. Ovviamente non guardero’ lo “spettacolo”. Credo siano superflue altre spiegazioni. E’ strano ma non troppo in momenti di crisi ecominiche gli Shows must go on. Non vorrei qui dire che andrebbe annullato ma regalare milioni di euro a personaggi dello spettacolo che siano bravi o non, sia un nuovo schiaffo ai pensionati, precari eccetera. Capisco perfettamente che Il Festival della Canzone Italiana sia un evento che dovrebbe portare benessere economico (dicono) al Paese in toto, anche se non ho capito esattamente come. “ Non far sapere al contadino quanto sia buono il formaggio con le pere”, narra un vecchio detto. Da cittadino mi piacerebbe sapere a fine Festival quanto sia realmente costato in euro e quanti dei presunti proventi siano stati devoluti agli indigenti. E’ poco realistico non pensare anche ai profitti , quado si organizzano spettacoli di questo genere. Adesso se io fossi un' azienda (chiamola Rai) e pagassi per esempio un mio dipendente un milione di euro per tre giorni di lavoro, alla fine facendo i conti mi sentirei male se quel milione fosse stato emesso a fondo perduto. Personalmente questo Festival l’ avrei ridotto ad un solo giorno e fatto presentare dai bambini, avrei invitato solo comuni mortali, quali i pensionati, i precari i disoccupati (un altro esempio) a raccontare i loro stenti e difficolta’ finanziarie. Siamo in crisi e Bonolis il direttore artistico e co-presentatore del Festival, giustifica il suo enorme compenso come dettato dal liberismo di mercato e’ un po’ come dire:” la crisi c’e’ ma non per me arragetevi”

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