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Soldi pubblici, stipendi privati

Elio Lannutti

La scandalosa gestione dei denari pubblici derivanti dal canone dei cittadini da parte di questi manager eterni come il direttore Del Noce, buoni per tutte le stagioni, devono finire. Il direttore di Raiuno, oltre a farci la predica, afferma che con lo scandaloso compenso di un milione di euro elargito a Bonolis, la Rai ci avrebbe anche guadagnato.

Ricordo a Del Noce che una legge dello stato, la 244 del 2007, prevede che i compensi non possono superare i 250.000 euro e che devono essere pubblicati sul sito della Rai, ma evidentemente la nostra tv di stato si considera 'zona franca'.

Preannuncio una nuova interrogazione sugli appalti del festival, quelli che un quotidiano ieri ha commentato come 'affari di famiglia' e affidati a Lucio Presta, l'agente di Bonolis. Il vero deus ex machina degli artisti, infatti, non sarebbe tanto la Rai, che pure finanzia la gara canora, quanto il manager delle star. È lui, infatti, che tratta i compensi dei big principali, che rilancia sui diritti di Benigni e che, forse casualmente, sceglie e trova le migliori risorse per Sanremo proprio nel guardaroba di casa, nel cosiddetto book di famiglia. Tra le persone ingaggiate, guarda caso, la moglie di Bonolis, Sonia Bulgarelli, che si sta occupando del casting.

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