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Parliamo dei veri problemi

I giornali ci fanno vedere queste vignette per farci ridere (guarda la vignetta), come dire che in realtà il quadro politico è dominato da temi che ci fanno non pensare a quelli veri. Non voglio dire che il tema di Eluana sia privo di importanza, ci mancherebbe, anche perché dietro c'è un gravissimo attentato alla Costituzione, un tentativo di sovvertire l'ordinamento giurisdizionale del nostro Paese che va combattuto. La verità è che continuiamo a trattare di questioni che poco hanno a che vedere con la vita di tutti i giorni dei cittadini, che si fa sempre più drammatica.

I dati Istat ci dicono che la produzione industriale è crollata del 14% e che siamo al minimo rispetto al crollo del 1991. Quando c'è il calo della produzione segue poi la cassa integrazione, se va bene, ma spesso si tratta anche di perdite di posto di lavoro per la quale non è prevista nessun ammortizzatore sociale. Il dato è drammatico, anche perché la gran parte di questa forza lavoro è spesso femminile. Credo che siano questi i temi che si dovrebbero affrontare.
Proprio l'altro giorno, l'indice di libertà economica per il 2009 vede un ulteriore abbassamento dell'Italia, che passa ad essere al 78° posto, e in Europa 32° in 43 paesi considerati. Senza libertà economica i paesi non possono avere sviluppo.

E' interessante che a rilevare uno dei dati drammatici sia stato l'ex ambasciatore degli Stati Uniti Ronald P. Spogli, che ha lasciato il nostro Paese con il nuovo governo di Obama, dicendo che dobbiamo stare attenti perché siamo in una discesa infinita se non invertiamo questa tendenza: siamo un Paese che sta inesorabilmente scendo in tutte le classifiche mondiali, mentre saliamo in quelle sbagliate come quella della corruzione, dove siamo all'84° posto al mondo. Questo è un Paese che ha bisogno di riforme economiche molto serie, dove bisogna sostenere il reddito delle famiglia perché altrimenti, se i consumi crollano, crolla anche il volano che tiene l'economia all'interno del Paese.

E' sintomatico che di fronte a tutto questo la classe politica sembra avere poco interesse, dove un ministro dell'Economia continua a rinviare e dove il sistema bancario-finanziario si lecca le ferite e non da credito alle imprese. E' un momento in cui ci sarebbe bisogno di sostenere l'economia, anche con interventi di natura legislativa con interventi di riforma.
Diciamo da tanto tempo basta ai meccanismi che in realtà aumentano i privilegi della Casta, perché tutte le società a partecipazione pubblica, fatte dai comuni per gestire i servizi, in realtà non danno efficienza al sistema. Ci vorrebbe libertà e concorrenza anche nella gestione di questi servizi, invece ognuno si coltiva il proprio orticello per collocare politici che non sono stati eletti altrove e che non hanno le capacità di gestire un servizio pubblico. Alla fine, i cittadini pagano.

Questo è il nostro obiettivo: dobbiamo indurre il governo, e incalzare l'opposizione a farlo, ad affrontare questi temi, che sono quelli che interessano alla gente e alla loro vita quotidiana.

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