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Strane vicende legate alla costruzione del Porto di Paola

Dopo la mia seconda interrogazione parlamentare, presentata il 2 luglio 2008, relativa alle strane vicende legate alla costruzione del Porto di Paola, sono stata accusata, dalla locale Amministrazione Comunale, di irresponsabilità e comunque di palese volontà tendente a bloccare lo sviluppo di quella città.
Addirittura mi è stata lanciata la sfida con la convocazione, quale accusata, ad un Consiglio Comunale aperto sulla vicenda.
Oggi, leggo sulla stampa la conferma delle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Paola, alla luce delle quali mi sembra di cogliere che le perplessità sull’intera vicenda non erano per nulla basate sulla volontà di creare inutili falsi allarmismi.
Non sta certo a me individuare eventuali responsabilità, ma non posso non ribadire le “stranezze” che hanno portato alla cessione delle quote dalla Sider Almagià, prima ad una società spagnola, rivelatasi poi fantasma, e successivamente alla Cinabro S.p.A., il cui capitale sociale iniziale era solo di diecimila euro.
Ritengo, quindi, lecito sapere, ma non mi sembra che l’Amministrazione Comunale di Paola lo abbia mai chiarito, se e chi può garantire che la società Cinabro, con il minimo capitale sociale, riuscirà a costruire un’opera importante come il Porto di Paola. Così come credo sia lecito dover conoscere quanti dei fondi stanziati a suo tempo dal CIPE per il Porto in questione siano stati fino ad oggi realmente spesi.
Quanto tempo ancora dovrà passare per far si che i calabresi non siano costretti ad individuare interessi di politici ed imprenditori dietro qualsiasi attività legata allo sviluppo del territorio?

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

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