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Il tradimento di Ippocrate e la "cattiveria" con i clandestini

“Cattivi con i clandestini”: ecco la promessa, la minaccia la volontà fatta
parola del ministro degli Interni Roberto Maroni. Già a metà novembre ebbi
modo di dire che il decreto sicurezza reprime le potenzialità
dell'immigrazione. Contribuisce a percepire l'immigrazione come “problema”
anziché come risorsa, contribuisce a vedere i processi di integrazione come
“secondari” rispetto alla repressione, confonde le scelte politiche su
flussi e regole con la sacrosanta lotta alla criminalità ed alla
clandestinità – che nessuno vuole promuovere ma che occorre contrastare con
umanità e senso di responsabilità. Confonde gli immigrati regolari con i
“clandestini”: per tutti vi sarebbe comunque un orizzonte fatto di
marginalità e diritti dimezzati, se non cancellati, ed una cittadinanza
italiana, lontanissima nel tempo, ma anche questa di serie B.

Da novembre è cambiato davvero poco. Siamo arrivati alla “cattiveria” di
Stato con una cattiva legge che tra poche settimane arriverà alla Camera.

Cattiveria che si è tradotta in un deprecabile emendamento leghista passato
al Senato nell'ambito del pacchetto sicurezza: quello che obbliga i medici a
denunciare i propri pazienti immigrati non in regola con i documenti.

“Vergognoso, razzista, inaccettabile” sono state le parole del segretario
del Pd. “L'idea di creare le condizioni per le quali le persone che sono
ammalate abbiano paura di farsi curare è un'idea inumana”, ha giustamente
osservato Veltroni.

A nulla sono valse le proteste di medici e infermieri, sindacati,
associazioni umanitarie e opposizione. Al di là degli scopi persecutori, che
violano qualsivoglia valore solidale e gettano alle ortiche la deontologia
professionale di chi ha compiuto il giuramento di Ippocrate (e la stessa
Costituzione), il provvedimento populista e xenofobo della Lega è rischioso
anche per ragioni di salute pubblica. Potrebbe infatti accadere che, per
timore di essere denunciati e di finire arrestati, dei clandestini non si
sottopongano alle cure mediche e diffondano così malattie virali. Lo sforzo
prioritario in questo momento dovrebbe essere quello di procedere ad una
revisione complessiva della materia attinente alla immigrazione, promuovendo
un'azione di buon governo che faccia perno sull'accoglienza,
sull'integrazione e sul contrasto a tutte le forme di illegalità con i mezzi
che abbiamo, che sono le forze dell'ordine e che vanno quindi rafforzate.
Gli interventi disarticolati di questi ultimi mesi, incentrati unicamente
sui temi della sicurezza come se questa non ci riguardasse tutti, immigrati
compresi, contribuiscono ad allontanarci dalla possibilità di avere
sull'immigrazione una seria discussione ed una riforma credibile. Credo che
anche sui temi della cittadinanza occorra promuovere una seria riflessione
ed una riforma. Senza costi aggiuntivi, la riforma potrebbe favorire
l'inserimento degli stranieri anche nell'ambito della partecipazione alla
vita politica nazionale, vero traguardo simbolico del processo integrativo.
Analogamente spero che la questione altrettanto importante del voto
amministrativo trovi il necessario consenso tra le forze politiche affinché
anche su questo tema di partecipazione per chi lavora, paga le tasse e
contribuisce a migliorare il territorio, si possano superare barriere
demagogiche e trovare soluzioni simili a quelle di tanti altri Paesi dove i
residenti votano alle elezioni amministrative.

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