La Camera Caritatis è una locuzione latina dal significato letterale di nella stanza dell’amore e con significato traslato di in un posto dove nessuno ci possa sentire… Iniziavo così iera sera a scrivere e non modifico niente: mi auguro solo che Eluana Englaro abbia avvertito amore in quella stanza della Quiete e non abbia sentito niente del clamore intorno al suo corpo se non il respiro di chi le ha dato la vita.
C’è un disegno di legge (sulla vicenda Englaro) partito dalla Cabina di Regia a cui si alternano Creativi di tutti colori e che sarà votato mercoledì intorno alle 14-14:30, dopo i pasti, e sarà segreto perchè si tratta di “materia” in ambito sanitario, spiegano, il regolamento lo prevede: tempi strettissimi e contingenti…alla Camera.
Nel passato, compreso il recente, molte volte i Registi si sono messi d’accordo sulla segretezza, ora al Senato ora alla Camera, del loro voto. Scambi d’amore nel luogo dove nessuno possa sentirli: torna l’urna.
Si deciderà quindi per voto se nell’urna ci si può andare subito o se è meglio rimandare, riattaccando fili e sondini: un atto d’amore dovuto per la Vita, sostiene una parte. L’altra, dibattendo, si presta al gioco di forza.
Scattano i sondaggi, il gradimento del pubblico e nel giorno di San Valentino , il 14 febbraio, partiranno da piazze diverse anche i difensori della democrazia legalitaria e del pensiero laico.
Cade di sabato, quello dello Struscio in molti paesi, e gli appuntamenti sono:
“Il 14 febbraio saremo in piazza per opporci alle ingerenze del Vaticano e per riaffermare le libertà politiche e democratiche come bene comune indispensabile. Appuntamento alle ore 14.00 a piazza della Repubblica . No Vat: Il 14 febbraio 2009 saremo di nuovo a Roma con la manifestazione No Vat, per controcelebrare ottant’anni di Concordati tra stato e chiesa e per dire “Sì” ad autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione,cittadinanza.”
“ORA BASTA!” 14 Febbraio Piazza Navona Roma:MANIFESTAZIONE CONTRO LA DITTATURA OSCURANTISTA. Per dire sì alla vita e no alla tortura, per dire sì alla Costituzione e no al progetto di dittatura oscurantista, per dire sì al Presidente che sostiene la Costituzione contro chi la viola, la svilisce, la insulta, chiediamo a tutti i democratici di auto-organizzarsi per una grande e pacifica manifestazione, senza bandiere di partito, solo con la passione e l’impegno civile di liberi cittadini, a Roma, a piazza Navona, sabato 14 febbraio alle ore 15.
Io mi ricordo che il 14 febbraio del 2008 ci vedemmo alle ore 17 per un sit-in davanti al Ministero della Salute Lungotevere Ripa 1 Roma. Eravamo un fiume di donne, di ogni età, come in questo video: una volta ancora contro “Lo Squadrone Bianco della Vita”.
Il Corriere scrisse: Aborto, donne in piazza. Tensione a Roma
Nella stesso giorno 14 febbraio 2008 dall’ Opus Dei: “una strada aperta a tutti. Il 14 febbraio 1930 San Josemaría comprese che Dio chiamava anche le donne di tutto il mondo a far parte dell’Opus Dei, per santificarsi nella vita ordinaria”. Ferrara nel tempio dell’ Opus Dei comparve sulla stampa in tutta la sua grandezza, con questa dichiarazione: ‘Le donne ora le difendo io’.
E allora lotto a partire da me per la Desistenza terapeutica come chiedevano Saturna Minuti e Beppino Englaro nella loro lettera alle Istituzioni e per la Decrescita: scriveva Lev Tolstoj “Tutti pensano di cambiare il mondo, nessuno di cambiare se stesso”.
Chiederei solo di non parlare di democrazia, in una piazza e nell’altra. Ho iniziato con una locuzione latina, concludo con una greca. Il termine democrazia deriva dal greco δήμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, etimologicamente significa governo del popolo.
La Democrazia per ora ha trovato una parte del popolo che lo governa ed esercita il potere. La totalità dello stesso non sarà mai manovrabile da una Cabina di Regia operativa a turni alternati. Pertanto non ringrazio di essere invitata alla Rappresentazione come insostituibile presenza di corpo di donna da difendere, in nome della vita e della morte.
“Se ci si sente mendicanti, ci si comporta da mendicanti. Per recuperare il nostro futuro la prima cosa da fare è decolonizzare i nostri spiriti”. (Aminata Traorè su RE-Sisters Donne e resistenza contemporanea)