Il Governo ha risposto all’interrogazione dei Deputati Maran, Narducci e altri sulla situazione di crisi in Somalia. Gli interroganti si erano rivolti al Governo per avere chiarimenti sul futuro delle iniziative italiane in relazione all’evolversi della crisi somala ed in particolare alle motivazioni che hanno determinato l’avvicendamento del Commissario italiano per la Somalia, Mario Raffaelli, che sinora aveva svolto un ruolo fondamentale nel tentativo di pacificazione dell’area.
Le risposta date dal Governo non hanno convinto del tutto gli interroganti; Narducci sottolinea in particolare che “proprio nel momento in cui è in atto uno sforzo di democratizzazione sarebbe fondamentale tenere alta l’attenzione del nostro Paese sui problemi sollevati, in linea con la sperimentata e collaudata capacità dell’Italia di favorire il dialogo tra le parti”.
“La decisione sull'avvicendamento dell'ex inviato speciale del Governo italiano per la Somalia, Mario Raffaelli, alla nuova carica di esperto per le iniziative di pace per il Corno d'Africa nel quadro del G8 non è in linea con la necessità dell'assunzione di impegno necessaria per dare concretezza e coerenza all'azione italiana” ha sottolineato Narducci precisando che “sarebbe opportuno che l'Italia assumesse iniziative diplomatiche finalizzate all'avvio di programmi sinergici per lo sviluppo dell'area del Corno d’Africa. Non bisogna dimenticare, inoltre, che vi è una forte necessità, alla luce degli atti di pirateria che hanno interessato l’area negli ultimi mesi, di assicurare una governance delle rotte marittime, condivisa dalla comunità internazionale e in grado di garantire la regolare navigazione marittima nel golfo di Aden. L’Italia, avendo la presidenza del G8, deve recitare un ruolo attivo e strategico in questa prospettiva” ha concluso Narducci.