Caro Beppe, il reiterato rifiuto, da parte del Brasile, di concedere l'estradizione di Cesare Battisti mi lascia semplicemente senza parole. E, come se dare asilo politico a un criminale non fosse già abbastanza, il Brasile, nelle persone del presidente Lula e del ministro della Giustizia Tarso Genro, si permette pure di fare la morale all'Italia. Dico, un paese che ha dato vitto e alloggio per anni ai nazisti in fuga (vedi Mengele), che lascia alla polizia l'esercizio delle sue funzioni nella più assoluta libertà di arbitrio, il cui sistema giudiziario deve il suo funzionamento a mazzette e favori, le cui carceri sono tra le peggiori del mondo, la cui storia è costellata di dittature, e la cui classe politica si distingue più per la sua corruzione che per i suoi programmi non può, non ha il diritto, e non deve permettersi di fare la morale a un paese come l'Italia. Paradossalmente, ci sarebbe da congratularsi con Cesare Battisti per aver usato i suoi “santi in paradiso” in Brasile e i soldi (che da qualche parte devono pur essere arrivati, vero, cari cugini francesi? Carla Bruni dovrebbe vergognarsi non di essere nata italiana, come ha recentemente affermato, ma di aver accettato la cittadinanza di un paese che dà asilo a dei criminali) così bene da aver mobilitato addirittura Lula. Mi auspico che il governo italiano non si limiti a cancellare una partita di calcio, ma che faccia pesare sui rapporti commerciali tra i due paesi questa sciagurata mancanza di collaborazione. Insomma, vorrei che, per una volta, dimostrassimo che non siamo solo il Paese che ha dato i natali a Mussolini e agli spaghetti al pomodoro, ma che siamo un Paese serio, a differenza di molti altri. Un saluto,
Chaim Recanati, misterno@gazeta.pl
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