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DDL BRUNETTA — DI BIAGIO (PDL), PRESENTATO EMENDAMENTO “ALLERTA DIRIGENTE”

“I tempi sono maturi per intervenire seriamente sulla disciplina delle responsabilità della dirigenza pubblica, su cui regnano ancora lacune, imprecisioni e prassi drammaticamente consolidata”. Lo afferma Aldo Di Biagio, deputato del PdL eletto in Europa proponente di un emendamento al ddl Brunetta che chiarisce e irrigidisce le disposizioni in materia di responsabilità dirigenziale in caso di inadempienza o di errore da parte del dirigente pubblico.

“Proprio a tal riguardo – aggiunge il deputato eletto in Europa – ho presentato una proposta emendativa che preveda che il dirigente, in caso di inosservanza delle direttive impartite dall’organo competente o di ripetuta valutazione negativa da parte dell’ amministrazione competente, previa contestazione e contraddittorio, possa essere escluso dal conferimento di ulteriori incarichi di livello dirigenziale corrispondenti a quello revocato, per un periodo non inferiore a cinque anni. Nei casi di maggiore gravità, l’amministrazione può recedere dal rapporto di lavoro secondo le disposizioni previste dai contratti collettivi”.

“Bisogna rendere più rigide e chiare le disposizioni in materia di responsabilità dirigenziale, qualora si verifichino i presupposti di inadeguatezza, di mancanza di capacità o addirittura di errore comprovato da parte del dirigente pubblico. Appare chiaro a tutti, – continua Di Biagio – e l’attualità ce ne da prova, che nella maggior parte dei casi, le colpe dei dirigenti si riflettono in modo disastroso e deleterio sulla produttività e sulla capacità di crescita della stessa struttura in cui l’avente incarico opera, con ovvie e ingiuste conseguenze sulla stesso operato dei dipendenti e dei contrattualizzati”.“Intendo riportare all’attenzione del Governo tale questione – conclude – che continua ad influenzare in negativo l’operato e l’immagine della Pubblica amministrazione in Italia. Mi auguro sinceramente che su questo punto ci sia una condivisione da parte di tutte le forze politiche su preoccupazioni che altro non sono che quelle della nostra società civile”.

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