Ancora sequestri di partite d’olio contraffatto per centinaia di quintali

La soddisfazione di Zaia per le attività ispettive di Icq, Corpo Forestale e Nac. Prosegue la filosofia della “tolleranza zero”. Nel mirino 13 grandi operatori in Puglia, Campania, Sicilia, Toscana, Umbria, Lazio e Calabria
di C. S.
Ecco quanto riferisce un dispaccio del Mipaaf, riguardo alle attività ispettive portate avanti con determinazione dall'attuale Ministro.
L'unico neo, piuttosto grave, consiste nel non aver riportato nomi e cognomi.
Non si tratta di facile giustizialismo, ma quando sono in gioco truffe sistematiche e gravi, sarebbe forse bene portare alla conoscenza degli altri operatori di chi bisogna diffidare, altrimenti il rischio è che certi personaggi continuino nella propria attività illegale senza alcun freno inibitore.

“Sono molto soddisfatto dei risultati finora raggiunti dall’Icq, dal Corpo forestale dello Stato, dai Nac e dalle altre forze dell’ordine impegnate nelle operazioni di controllo nel settore oleario. Le centinaia di quintali di olio sequestrate in tutta Italia dimostrano che la filosofia della ‘tolleranza zero’ vale per tutti. Ma non finisce qui. La nostra battaglia per il rilancio del settore oleario passa anche attraverso una vigilanza costante e capillare: per sostenere i produttori onesti bisogna innanzitutto sconfiggere la concorrenza sleale e difendere il vero Made in Italy.”

Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato i dati sulle ispezioni effettuate a partire dal primo dicembre scorso, e tuttora in corso, dall’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari di concerto con i diversi organi di controllo che operano nel settore agroalimentare (Comando Carabinieri Politiche agricole e alimentari, Corpo forestale dello Stato, Comando Carabinieri per la tutela della salute, Polizia di Stato, Agenzia delle Dogane e Comando generale delle Capitanerie di Porto).

I controlli, svolti di concerto con gli altri organismi, si sono concentrati sui prodotti oleari importati o provenienti da altri Paesi Ue, e hanno riguardato 13 grandi operatori in tutto il territorio nazionale (3 in Puglia, 2 in Campania, Sicilia, Toscana e Umbria, 1 nel Lazio e in Calabria).

Grazie al programma straordinario di controllo, attivato da dicembre su espressa volontà del Ministro, sono stati sequestrati oltre 450 quintali di olio pronto per essere esportato negli Stati Uniti con la dicitura di olio extra vergine di oliva, olio d’oliva e olio di sansa di oliva ma risultato in realtà essere olio di semi di soia e olio di semi di soia colorato.

L’Icq e l’Agenzia delle Dogane hanno effettuato i sequestri nel porto di Napoli (420 quintali) e presso un operatore siciliano (30 quintali), il quale ha subito un sequestro amministrativo di 86 quintali di olio ulteriori, in quanto dichiarato olio di oliva vergine o extra vergine, pur essendo in realtà olio di oliva lampante.

Nello stesso periodo, l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari ha svolto attività di controllo autonome, con oltre 1000 sopralluoghi, 150 campioni analizzati e 45 illeciti amministrativi accertati, soprattutto per violazione delle norme sulla commercializzazione dell’olio d’oliva e sull’etichettatura, e 5 notizie di reato inoltrate.

Nell’ambito di questi controlli sono stati sequestrati penalmente in una ditta in provincia di Verona 240 quintali di olio sofisticato proveniente dalla Spagna, dichiarato olio extravergine d’oliva.

Sequestro penale anche presso una ditta con sede a Roma: 12 quintali di olio sono stati ritirati perché spacciati per olio extravergine d’oliva.(Teatro Naturale)

di C. S.
31 Gennaio 2009 TN 4 Anno 7

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