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Vilipendio al Capo dello Stato: l’Italia, il Paese dei polveroni

AAA Democrazia cercasi!

In un Paese come l’Italia, che appena qualche decennio fa fu definita da molti il Paese della Carta bollata con a suo carico la bellezza di oltre 5 milioni di cause civili in archivio, c’e’ da chiedersi se anche questa trovata dell’Unione delle camere penali italiane, non sia solo un altro polverone per riempire le pagine di molti giornali? Quant’e’stato l’ultima volta che un parlamentare e’ stato “ingabbiato” per vilipendio al Capo dello Stato? Bossi e il nostro tricolore? Io sto con il cittadino Tonino, ogni cittadino e’ libero di esprimere il proprio parere sull’operato del legislatore. Guai se al cittadino fosse negato questo principio fondamentale di democrazia. In politica l’infallibilita’ non e’ concessa a nessuno. Il concetto di rappresentanza non vincolata, non puo’ essere messa al di sopra di’ogni sospetto ne tantomeno il concetto di democrazia diretta inciso nella Costituzione.Ogni cittadino ha il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero che non sia contrario al buon costume, lo stabilisce l’articolo 21. Sostenere che il Capo dello Stato possa essere fallibile e un diritto leggittimo d’ogni cittadino e non credo che Antonio Di Pietro, abbia usato toni offensivi e accusatori al riguardo. Sull “Lodo Alfano” s’e’ parlato poco o niente e pende un referendum abrogrativo, firme raccolte (oltre 800 mila) dallo stesso, Di Pietro. Il “Lodo Alfano” e’ un ritorno al regio diritto d’infallibilita’, quando tutti sappiamo che “intaccherebbe” sia l’articolo terzo sia l’articolo 68, ogni cittadino e’ eguale davanti alla legge, immunita’ concessa dalla Costituzione a tutti i parlamentari. Un politico onesto e trasparente non avrebbe bisogno del “Lodo Alfano”, o dell’immunita’, che sia esso l’ultimo eletto, sia il Capo d’ogni stato democratico.

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