Il 27 gennaio celebriamo il Giorno della Memoria, istituito in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
”Il Giorno della Memoria riveste una importanza fondamentale nella società di oggi, in particolare come strumento pedagogico” lo ha affermato il Presidente dell’Unaie (Unione nazionale associazioni di immigrazione ed emigrazione), on. Franco Narducci, partecipando alle manifestazioni indette per il Giorno della Memoria.
“Ricordare in questo giorno chi ha sofferto ed è morto nei campi di sterminio nazisti – ha sottolineato l’On. Narducci – vuol essere anche uno stimolo a vigilare per il futuro affinché tanto orrore non si ripeta mai più e le nuove generazioni vengano educate al rispetto dei diritti di ogni persona umana e di ogni minoranza etnica o religiosa che sia”.
“Dobbiamo lavorare – ha proseguito il Presidente Unaie – per creare le condizioni affinché ogni essere umano coltivi una forte tensione morale per compiere gesti e segni che portano alla costruzione della pace nel dialogo tra gli stati e le culture”.
“Coltivare la Memoria, oggi, significa anche lavorare per difendere la dignità di ogni persona anche di fronte alle insidie derivanti dall’uso delle nuove tecnologie affinché siano strumento di sviluppo per l’umanità e non di offuscamento della dimensione più profonda dell’essere umano” ha precisato l’on. Franco Narducci concludendo che “la scuola, assieme alla famiglia, ha un ruolo fondamentale nel trasmettere e preservare la memoria, ma può fare molto di più se partendo dal singolo episodio riesce a diffondere tra le giovani generazioni il significato morale che esso assume oggi mettendo in guardia dai pericoli nascosti che si affacciano nelle società attuali. Dobbiamo lottare tutti assieme per la difesa dei diritti individuali e con altrettanta forza contro ogni forma politica e culturale di antisemitismo e negazione della Shoah”.