Giorgio Morandi 1890-1964

Dopo New York, Bologna celebra il maestro con la mostra Giorgio Morandi 1890-1964 e il restauro dell’abitazione dell’artista.
La figura di Giorgio Morandi è protagonista della scena culturale internazionale con eventi e progetti a lungo termine. Fulcro di tali iniziative sono la mostra antologica Giorgio Morandi 1890-1964, curata da Maria Cristina Bandera e Renato Miracco (dal 22 gennaio al 13 aprile 2009 al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna) e il prossimo restauro dell’abitazione bolognese in cui l’artista visse fino al 1964, che diverrà uno spazio dedicato alla ricerca.
La mostra, tra le più complete mai dedicate al maestro bolognese, presenta oltre un centinaio di opere: un corpus esaustivo che documenta il percorso e l’evoluzione espressiva dagli esordi dell’artista alla ricerca metafisica, fino alla dissolvenza della pittura degli ultimi anni, passando attraverso tutte le tecniche nelle quali Morandi si è cimentato.
L’allestimento all’interno della Lehman Collection del Metropolitan Museum ha riscosso fin dai primi giorni un grande successo di pubblico e un ottimo riscontro sulla stampa. Molti i commenti entusiastici come quello di Peter Schjeldahl, che sul New Yorker dice: “Nel mio mondo ideale, la casa di chiunque ami l’arte dovrebbe essere provvista di un dipinto di Giorgio Morandi, come esercizio quotidiano per l’occhio, la mente e l’anima” o come quello di Holland Cotter, che apre così il suo ampio articolo sul New York Times: “Gli aspiranti al ruolo di pittore-poeta sono molti. Giorgio Morandi era quello vero”.
La selezione effettuata dai curatori comprende lavori appartenenti, oltre che al Museo Morandi di Bologna, alle raccolte di studiosi e amici dell’artista, quali Roberto Longhi, Cesare Brandi, Lamberto Vitali, James Thrall Soby, Carlo Ludovico Ragghianti, Lionello Venturi, John Rewald.
Sono presenti anche dipinti acquisiti da collezionisti che entrarono in contatto con Morandi e che da subito seppero capirne il genio, come Boschi Di Stefano, Ghiringhelli, Giovanardi, Ingrao, Jesi, Jucker, Magnani, Mattioli, Plaza, Rollino. La mostra comprende anche grandi capolavori dell’artista confluiti nei musei americani, come quelli ora al MoMA di NewYork, alla National Gallery of Art, alla Phillips Collection e allo Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, o alla Yale University Art Gallery di New Haven, che rappresentano un’eccezionale occasione per i visitatori della sede italiana. Altri prestiti provengono da importanti istituzioni e musei italiani, tra i quali: Camera dei Deputati, Pinacoteca di Brera (Milano), MART (Rovereto), Galleria degli Uffizi (Firenze), Fondazione Roberto Longhi (Firenze), Collezione Peggy Guggenheim (Venezia), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (Torino), Fondazione Magnani-Rocca (Mamiano di Traversetolo, Parma).
Morandi (Bologna, 1890-1964) esordì nel momento culminante delle avanguardie. Pur viaggiando pochissimo (solo tre i suoi viaggi all’estero, in Svizzera, e compiuti in età non più giovanile) fu un artista colto e aggiornato su ogni tendenza della moderna pittura europea, grazie ai libri e alle pubblicazioni spesso ricevute direttamente dai critici più accorti. Ma di ciò, e soprattutto delle questioni teoriche, parlava di rado e malvolentieri. Gli stavano maggiormente a cuore il suo lavoro di pittore e l’insegnamento della tecnica incisoria nelle aule dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. È tuttavia ben visibile, soprattutto nelle opere giovanili, il suo privato rapporto con le avanguardie internazionali: ha dipinto opere schiettamente cubiste, si è avvicinato al movimento futurista ed è stato forse il più sottile protagonista della Metafisica. Con la chiusura di tale stagione e con l’affievolirsi dell’attitudine eversiva delle avanguardie, Morandi inizia un proprio autonomo cammino attraverso tecniche diverse – dall’olio all’incisione, dall’acquerello al disegno – sviluppando un linguaggio di raffinata semplificazione. L’essenziale lucidità delle sue composizioni unita alla trasfigurazione astratta del suo sguardo lo porteranno a confrontarsi con il reale arrivando a dissolverne i contorni, fino a dichiarare: “di nuovo al mondo non c’è nulla o pochissimo, l’importante è la posizione diversa e nuova in cui un artista si trova a considerare e a vedere le cose della cosiddetta natura e le opere che lo hanno preceduto e interessato”.
Dell’avventura artistica e umana di Morandi darà testimonianza il restauro e la riapertura nel 2009 dell’abitazione in cui visse, in via Fondazza 36 a Bologna, che si realizza grazie all’intervento del Comune di Bologna e di Unindustria Bologna.
Grazie al progetto di ricostruzione filologica degli ambienti curato dall’architetto Massimo Iosa Ghini, a lavori ultimati sarà possibile rivivere le atmosfere morandiane: dallo studio ricreato in dettaglio, ai numerosi oggetti di nuovo visibili dopo essere stati a lungo custoditi dal garante della donazione Carlo Zucchini, alle prove di colore che il pittore lasciavasulle pareti. Il percorso di visita ricostruirà la vita e il lavoro di Morandi utilizzando anche tecnologie multimediali. Ampio spazio sarà riservato alla ricerca, rendendo accessibili la biblioteca e numerosi documenti appartenuti al maestro. Un sala di lettura accoglierà gli studiosi, mentre uno spazio polivalente ospiterà incontri, seminari e iniziative espositive.
L’Istituzione Galleria d’Arte Moderna, cui fanno capo il MAMbo, il Museo Morandi, Villa delle Rose e più di recente il Museo per la Memoria di Ustica, vede il restauro di Casa Morandi come un’occasione esemplare di positiva collaborazione tra pubblico e privato, per merito della quale sarà dato nuovo impulso agli studi sull’artista, arricchendo il già straordinario percorso espositivo offerto dal Museo Morandi con ulteriori opportunità di approfondimento. Il museo è stato inaugurato nel 1993, a seguito di una cospicua donazione pervenuta al Comune di Bologna da parte della sorella dell’artista, Maria Teresa Morandi. Aggiungendosi ad un importante gruppo di opere già presenti nel patrimonio della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, tali lavori hanno dato origine alla più ampia e rilevante collezione pubblica dedicata al maestro bolognese, con oltre 250 tra dipinti a olio, acquerelli, disegni, acqueforti, sculture e lastre incise, di cui 28 sono attualmente in mostra al MET.
Per il Museo Morandi è stato recentemente realizzato un riassetto organico a seguito dei prestiti in corso e dello smantellamento dello studio, destinato a trovare posto in via Fondazza. Il nuovo allestimento getta uno sguardo inedito sulla produzione di Morandi, proponendo un percorso in cui si alternano e convivono tutte le tecniche nelle quali si è cimentato. Le due ampie sale centrali sono state predisposte in modo da poter ospitare mostre temporanee di altri artisti che possano confrontarsi e “dialogare” con la poetica morandiana.
L’auspicio è che la valorizzazione del patrimonio storico legato a Giorgio Morandi, il restauro della casa, le grandi mostre internazionali, il rinnovo del museo facciano da volano per l’approfondimento degli studi e la fortuna critica dell’artista negli anni a venire.

Data Inizio: 22/01/2009
Data Fine: 13/04/2009
Prenotazione: Facoltativa
Città: Bologna
Luogo: MAMbo – Museo d’Arte Moderna
Indirizzo: via Don Minzoni, 14
Provincia: Bologna
Regione: Emilia Romagna
Telefono: 051 6496653 – 654
E-mail: info@mambo-bologna.org
Sito Web: http://www.mambo-bologna.org/

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