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Alitalia: gli amici del Caimano

“Oggi è l'ultimo giorno di Alitalia. Noi la “festeggiamo” cosi, con una veglia funebre, ricordando una gloriosa compagnia, fatta morire per svenderla perché il signor Berlusconi ha preferito una cordata fatta da 16 soci, di cui 10 condannati, arrestati e indagati, e non un asta libera, quella che l'Italia dei Valori aveva chiesto da tempo.
Com'è avvenuta questa vendita di Alitalia? E' avvenuta con questi 16 imprenditori che non capiscono niente di trasporto aereo, quelli che noi abbiamo definito gli “amici del Cainano”. Oggi danno il 25% all'AirFrance, togliendosi qualche piccolo debito. Ma i soci Cai quanto hanno dato fino ad oggi? 10 mila euro l'uno, non hanno fatto niente, e hanno detto solo che tra due anni faranno cassa e incasseranno 300 milioni l'uno. Ebbene, questo 25% comporta la distribuzione, sempre agli amici del Cainano, di quattro volte il valore di un'Alitalia che oggi non esiste più.
A che cosa sono serviti i 300 milioni? A comprare Airone, con i suoi aerei, nuovi, che verranno utilizzati dalla Cai. E' un operazione a delinquere, illecita, che abbiamo sempre denunciato in questi mesi. Il Cainano ha colpito, ma l'Italia dei Valori lo ferirà fino a fargli dire la verità: “Si, ho truffato questo Paese e continuerò a farlo”, questo è il pensiero di Berlusconi.
Che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo lottare, dobbiamo continuare per i dipendenti, per i lavoratori, per i precari, e per tutto l'indotto perché, se va bene con Alitalia, questi useranno lo stesso sistema con la Videocolor d’Anagni, con la Telecom, e altre ancora. Noi dell'Italia dei Valori saremo sempre insieme e dalla parte dei cittadini.”

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