Nel 50esimo anniversario della morte di don Primo Mazzolari (1959). A quasi 120 anni dalla sua nascita (1890)

Per ricordare la sua testimonianza di pace

Venerdì 9 gennaio 2009 alle ore 21,
sala Grossi del Centro Pastorale Diocesano di Cremona
via S. Antonio del fuoco 9a

intervengono:
Prof. Giorgio Campanini
Già professore di storia delle dottrine politiche, Università di Parma

Don Bruno Bignami
Docente teologia morale, Istituti Teologici Riuniti di
Cremona-Crema-Lodi-Vigevano e Istituto superiore Scienze Religiose
Crema-Cremona-Lodi

Promuovono:
Acli, Associazione Mounier, Ass. Radici e Futuro, Centro Studi Sinistra
Europea, Movimento Federalista Europeo

La speranza è una virtù facile, quando la va bene; difficilissima quando la
va male”

DON PRIMO MAZZOLARI, PARROCO DI FRONTIERA

Don Primo Mazzolari è nato al Boschetto, frazione di Cremona, il 13 gennaio
1890 da genitori legati alla terra da motivi di lavoro e di atavico
attaccamento. Ben presto, nel 1899, la famiglia, che si componeva di due
figli, Primo e Peppino, e di tre figlie, Colombina, Pierina e Giuseppina, si
trasferì a Verolanuova. Qui Primo Mazzolari rimase ben poco: a dieci anni,
seguendo la vocazione sacerdotale, entrò nel seminario di Cremona dove
proseguì gli studi fino all'ordinazione che gli venne data da monsignor
Giacinto Gaggia il 24 agosto 1912. Dopo pochi mesi fu inviato come vicario a
Spinadesco, e subito dopo, richiamato in seminario a Cremona come insegnante
di Lettere. Scoppiata la Prima guerra mondiale, vi partecipa con il fervore
dei giovani in quel momento. Congedato nel 1920 andò parroco a Bozzolo,
provincia di Mantova, ma diocesi di Cremona, dove cominciò ad assumere
posizioni di difesa dei diritti dei poveri. Nel 1922 venne nominato parroco
di Cicognara, «il paese delle scope». Qui iniziò la sua opposizione al
fascismo. Nel 1932 fu inviato nuovamente a Bozzolo e nel 1949 fondò e
diresse il periodico «Adesso» la cui pubblicazione fu sospesa nel 1951. Nel
1957 predicò la Missione a Milano, chiamato dal cardinal Montini. Con
l'elezione di Giovanni XXIII entrò nella chiesa una ventata nuova e le idee
di don Primo ebbero piena cittadinanza. Il 5 febbraio 1959 venne ricevuto in
udienza privata da papa Roncalli: l'accoglienza che egli ebbe dal Pontefice,
come disse al ritorno a Bozzolo ad amici e parenti, lo ripagava di ogni
amarezza sofferta. Morì il 12 aprile 1959 nella casa di cura San Camillo di
Cremona. Ma le sue idee camminano ancora.

… Hanno detto di lui …

– “Ecco la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana” papa Giovanni
XXIII (1959)

– “Non era sempre possibile condividere le sue posizioni: don Primo
camminava avanti con un passo troppo lungo e, spesso, non gli si poteva
tener dietro; e così ha sofferto lui e abbiamo sofferto anche noi. È il
destino dei profeti” papa Paolo VI (1970)

– “Don Primo fu un uomo leale, un cristiano vero, un prete che camminava con
Dio, sincero e ardente. Un pastore che conosce il soffrire e vede lontano.
Il suo giornale era la bandiera dei poveri, una bandiera pulita, tutta
cuore, mente e passione evangelica” papa Giovanni Paolo I (1978)

http://www.giovaniemissione.it/testimoni/mazzolari.htm

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