L’”Italia dei Valori” della provincia di Lecce in merito all’emergenza rifiuti

L’”Italia dei Valori” della provincia di Lecce ed il coordinamento regionale pugliese ribadiscono la propria posizione in merito all’emergenza rifiuti.

L’attuale situazione di Ugento è frutto da un lato dell’incuria e dell’inettitudine dei commissari straordinari per i rifiuti che si sono succeduti nel tempo. Ma anche di una tendenza a preservare gli interessi di alcuni grossi gruppi imprenditoriali che si occupano di gestione dei rifiuti.

L’ordinanza di Nichi Vendola volta all’ampliamento della discarica di Burgesi a Ugento, se può servire ad evitare il collasso temporaneo dei bacini ATO LE2/ e ATO LE/3, non rappresenta di certo una soluzione ad un problema che dev’essere affrontato con scelte definitive. Ugento rappresenta il simbolo del fallimento della politica regionale dei rifiuti perché a Burgesi esiste un progetto di biostabilizzatore solo sulla carta e mai avviato.

E’ evidente che non si può risolvere la questione dei rifiuti con la gestione d’urgenza. In questi casi specifici accade spesso che i problemi di urgenza diventino grandi affari per gruppi imprenditoriali, per questo chiediamo che nella questione della gestione dei rifiuti entri il pubblico. Attualmente i privati gestiscono l’intero ciclo con evidenti problemi sulla sicurezza dei cittadini e sulla loro salute. E’ compito delle pubbliche amministrazioni entrare nel processo per essere garanti della gestione e della salute dei cittadini.

Non è possibile, ce ne rendiamo conto, portare all’esasperazione la situazione di Ugento. Non vogliamo che si replichi il caso Napoli, per questo senza azioni di forza, dialogando con i cittadini e intraprendendo percorsi certi, definiti e sicuri per la soluzione del problema, si arrivi a tamponare momentaneamente l’emergenza, avviando parallelamente soluzioni a lungo termine che assicurino la gestione dei rifiuti e la salute dei cittadini.

Le modalità di gestione dell’urgenza non possono essere sempre a scapito di una città, soprattutto quando quella città, come nel caso di Ugento, vive di turismo. In ogni caso, laddove esista l’impellente necessità di ricorrere al sito di ugento, proponiamo i cittadini di quella città, vengano detassati della TARSU, a minimo risarcimento del disagio che questo mese di conferimento in discarica avrà per gli ugentini.

Ma è indispensabile, e la credibilità delle istituzioni è in gioco su questo punto, che il mese non si prolunghi all’infinito. Le responsabilità della situazione dei rifiuti nella regione, ma nel salento in particolare, non ascrivibili alla stessa maniera all’attuale gestione Vendola che oggi tenta di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati, ben sapendo che questo determina un beneficio spropositato per un noto gruppo imprenditoriale. Ma chi, da centrodestra, oggi grida allo scandalo, deve ricordare che il precedetne commissario regionale per i rifiuti, Raffaele Fitto, per tutta la durata del suo mandato ha gestito il problema esattamente alla stessa maniera, se non peggio.

Riteniamo inaccettabile – inoltre – che, in un settore delicato come quello della gestione dei rifiuti, sia in relazione alla salute dei cittadini sia ai numerosi casi di cronaca giudiziaria in cui il ciclo dei rifiuti si intrecciava con ambienti criminali, in Puglia la gestione delle emergenze e delle discariche sia ancora affidato al dott. Luca Limongelli, dirigente del settore ambiente della regione, sul quale pendono procedimenti giudiziari su altre situazioni legate a discariche e gestione dei rifiuti.

Infine non possiamo, inoltre, dimenticare le responsabilità dell’amministrazione comunale di Ugento, che solo oggi cavalca l’emergenza rifiuti mentre ieri era pronta ad approvare le sopraelevazioni della stessa Burgesi, mentre il nostro amico e compagno di partito Peppino BASILE, si batteva strenuamente contro quello stesso governo cittadino per la difesa del territorio e contro la sopraelevazione della discarica.

Dov’era, per di più, il Sindaco Ozza, quando nella stessa località venivano depositati o interrati rifiuti pericolosi e probabilmente tossici?

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