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Il Piemonte prima di Roma

Prima di essere occupato, anche se gradualmente da Roma, il Piemonte era popolato da due etnie in una forma che si potrebbe definire “mista” celto-ligure.
E' problematico ricomporre oggi il mosaico etnico del tempo a causa di una scarsa documentazione e per l'incapacita' degli storici antichi di distinguere le due etnie con chiarezza. Verso il IV secolo a.c. i Celti portarono, penetrando da oriente, forme culturali tipiche della seconda età del ferro, i Celti entrarono in contatto con i Liguri, che occupavano gran parte del Piemonte, ora fondendosi ora conflittualmente.
Tracce indirette indicano che i Liguri occupavano quasi tutto il territorio piemontese ma, in seguito all'invasione gallica, i Liguri si attestarono al di la' della Dora Baltea ed a sud del Po, anche se sopravvissero, a nord nuclei Liguri e a sud si infiltrarono nuclei Celti.

Vi erano popolazioni ad aggregazione tribale, fra queste alcune tribu' si distinsero maggiormente come i Salassi, che occupavano l'alto canavese e la Valle d'Aosta; i Sallui nel vercellese, i Vertamacori nel novarese, i Taurini nella provincia di Torino, i Statielli nella zona di Acqui Terme e nelle valli Bormida, dell'Orba e forse nella Valle Belbo; i Bagienni fra Mondovi' e il cuneese; i Dertonines a Tortona e nella zona della Valle Srivia; gli Epuriati nella valle del Tanaro tra Asti e Alba; gli Epanteri tra Bra' e Carmagnola; i Caburriati fra il Pellice ed il Po; i Lancenses e gli Ocelenses nelle valli delle tre Sture; i Laevi fra Chivasso e Trino ed i Vittimuli alle falde orientali della Serra d'Ivrea.
Sullo sfondo di una cultura ligure si nota un'attiva presenza di quella celtica a Gravellona Toce, nell'Ossola e di Belmonte nel canavese.
Vi sono differenziazioni culturali dovute anche a fattori quali montagna-pianura dove nelle aree alpine o prealpine l'esercizio della pastorizia transumante e dello sfruttamento delle miniere si differenziavano in modo netto dalle culture evolutesi nel territorio pianeggiante.
Le attivita' montane favorirono i contatti con l'opposto versante alpino che determinarono un sistema unitario nelle espressioni culturali. Nella pianura furono l'agricoltura e i fiumi che svolsero un'importante funzione che determinò una piu' intensa concentrazione di insediamenti e una maggiore vita culturale anche se i centri celto-liguri, pur se di rilievo, non erano che modesti e di carattere difensivo e tutto il territorio piemontese appariva senza insediamenti con il carattere di citta'.

Roma si interesso' alla pianura Padana verso il II sec. a. C. al termine della seconda guerra punica e la penetrazione nel territorio avvenne con modalita' e tempi diversi costringendo spesso Roma a deportare le tribu ribelli per limitare il fenomeno della guerriglia.
Ma solo verso la fine dal I secolo a. C. con la conquista delle zone alpine inizio' la definitiva romanizzazione del Piemonte.

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